BRUXELLES – In Bulgaria le tasse e i contributi sociali netti espressi come percentuale del prodotto interno lordo (PIL) erano pari al 29,9 per cento nel 2023, ha riferito l’ufficio statistico europeo Eurostat. Nel 2022 rappresentavano il 31,1 per cento del PIL bulgaro.
Tra i paesi dell’UE l’anno scorso la Bulgaria occupava il quarto posto per la quota più bassa di tasse e contributi sociali dalla produzione economica del paese.
Nell’UE il rapporto complessivo tra tasse e contributi sociali netti ammontava al 40 per cento del PIL nel 2023. Questo è un calo rispetto al 2022, quando era pari al 40,7 per cento, secondo i dati di Eurostat.
Nell’area euro il rapporto tra entrate fiscali e PIL è sceso anch’esso al 40,6 per cento l’anno scorso rispetto al 41,4 per cento del 2022.
In termini nominali, nel 2023 le entrate fiscali e i contributi sociali sono aumentati di 308 miliardi di euro nell’UE, rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 6,88 trilioni di euro.
I pagamenti fiscali, inclusi i contributi sociali, rappresentati come percentuale del PIL, variano notevolmente tra i paesi dell’UE nel 2023. Il più alto rapporto registrato l’anno scorso è stato in Francia – 45,6 per cento, Belgio – 44,8 per cento e Danimarca – 44,1 per cento. Il minimo è stato in Irlanda – 22,7 per cento, Romania – 27 per cento e Malta – 27,1 per cento.
Nel 2023, rispetto al 2022, il rapporto tasse/PIL è aumentato in 11 paesi dell’UE, con il maggiore aumento osservato a Cipro – dal 35,9 per cento nel 2022 al 38,8 per cento nel 2023 e in Lussemburgo – dal 40,2 per cento al 32,8 per cento. Una diminuzione è stata segnata in 12 paesi, con il calo più grande in Grecia – dal 42,8 per cento nel 2022 al 40,7 per cento nel 2023 e in Francia – dal 47,6 per cento nel 2022 al 45,6 per cento nel 2023.
In ottobre Eurostat ha riferito che la Bulgaria ha il livello più basso di debito pubblico rispetto al PIL nell’Unione Europea nel secondo trimestre dell’anno – 22,1%. Il rapporto tra debito pubblico e PIL fa parte dei requisiti per l’adesione all’area dell’euro e non deve superare il 60 per cento. Alla Bulgaria rimane solo un requisito prima dell’introduzione della valuta europea: garantire prezzi stabili. (31 ottobre)