SOFIA – La compagnia statale bulgara del gas “Bulgargaz” ha annunciato di aver avviato un’azione arbitrale contro la società russa “Gazprom Export” chiedendo un risarcimento per danni superiori a 400 milioni di euro.
Il procedimento è stato avviato presso la Corte Arbitrale della Camera di Commercio Internazionale a Parigi. La ragione del reclamo è la cessazione unilaterale delle forniture di gas naturale a fine aprile 2022, pochi giorni dopo l’invasione russa dell’Ucraina.
Allora la Russia chiese ai suoi clienti europei di pagare le forniture di gas naturale in rubli, invece che nelle valute stabilite nei contratti a lungo termine firmati – dollari ed euro. La Bulgaria si rifiutò di conformarsi, e in risposta la Russia sospese unilateralmente le forniture.
Bulgaria e Polonia furono tra i primi paesi ai quali la Russia interruppe le forniture. Successivamente Mosca bloccò anche le forniture del gasdotto „Nord Stream“. Queste azioni da parte della Russia portarono a un aumento record dei prezzi del gas naturale e dell’energia in molti paesi europei.
La sospensione delle forniture russe ha spinto la Bulgaria a rivolgersi per la prima volta all’importazione delle principali quantità necessarie di gas da altri paesi. Ha collegato i suoi gasdotti con la Grecia tramite un progetto finanziato dall’UE e così per la prima volta la Bulgaria ha quasi completamente interrotto la sua dipendenza dalle importazioni russe.
Successivamente, la Bulgaria ha partecipato come azionista al 20% nel terminale di gas liquido vicino ad Alexandroupolis, che dovrebbe essere pronto entro ottobre di quest’anno. Tramite il terminale sono previste forniture di gas liquefatto dagli Stati Uniti e da altri paesi per i consumatori in Bulgaria, Macedonia del Nord, Serbia, Romania, Ungheria, Moldova e Ucraina.(09.07.2024)