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Bruxelles (dpa) – La comunità internazionale stanzia ulteriori 5,8 miliardi di euro per mitigare le terribili conseguenze della guerra civile in Siria. Di tale importo, 4,2 miliardi di euro saranno concessioni a fondo perduto e 1,6 miliardi di euro saranno prestiti, ha annunciato la commissaria UE Dubravka Suica dopo una conferenza dei donatori a Bruxelles.

Una gran parte dell’intera somma è stata ancora una volta promessa dalla Germania. La ministra degli Esteri Annalena Baerbock e la ministra dello Sviluppo Svenja Schulze hanno annunciato un contributo di 300 milioni di euro per aiutare le persone in Siria e i rifugiati siriani nei paesi vicini.

Alla conferenza dei donatori di Bruxelles dello scorso anno, la Germania aveva promesso più di un miliardo di euro.

Il governo degli Stati Uniti non ha fatto promesse di aiuti concreti alla conferenza di Bruxelles, ma ha solo annunciato che continuerà a fornire un sostegno selezionato. Inoltre, ha chiesto ad altri paesi di farsi carico di una parte del peso finanziario che finora hanno sostenuto gli USA 

Prima conferenza di Bruxelles dalla caduta di Assad

La nona edizione della conferenza dei donatori è stata la prima dalla caduta del leader siriano di lunga data Bashar al-Assad lo scorso dicembre. Le speranze di una rapida pace duratura nel paese sono state recentemente oscurate da una nuova ondata di violenza. 

L’UE mantiene l’allentamento delle sanzioni

Proprio in questo contesto l’UE vuole mantenere per ora i suoi piani di revoca delle sanzioni contro il paese. Se si vuole prevenire ulteriori violenze, bisogna dare speranza alle persone nel paese, ha dichiarato lunedì l’Alto rappresentante Kaja Kallas dopo consultazioni con i ministri degli Esteri degli Stati membri a Bruxelles. Ciò richiede, ad esempio, anche l’accesso ai servizi bancari, risorse sufficienti per il pagamento degli stipendi e investimenti.

L’UE osserva attentamente la linea della nuova leadership siriana, ha aggiunto Kallas. Si tratta in particolare anche di vedere come essa reagisca al recente massacro sulla costa e renda conto dei responsabili.

Massacri preoccupano i paesi donatori

Baerbock ha detto: «Tre mesi e mezzo dopo la caduta del regime di Assad, per le persone in Siria la storica opportunità di un futuro migliore, più pacifico e la preoccupazione per una ricaduta in nuova violenza e instabilità sono incredibilmente vicine». I terribili massacri contro gli alawiti della settimana scorsa hanno chiarito quanto siano urgenti i passi concreti verso l’inclusione politica.

Dopo la caduta di Assad, gli stati dell’UE hanno deciso solo a febbraio un allentamento progressivo delle sanzioni. Saranno revocate le misure nei settori dell’energia, dei trasporti e bancario, per sostenere una rapida ripresa economica, la ricostruzione e la stabilizzazione del paese. C’è anche la speranza che centinaia di migliaia di rifugiati siriani nell’UE e molti altri nel Medio Oriente possano un giorno tornare al loro paese d’origine.

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen afferma che, secondo l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR), 1,5 milioni di siriani potrebbero già tornare nel loro paese quest’anno. Inoltre, altri due milioni di sfollati interni siriani potrebbero tornare nelle loro case. (17 marzo)