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Bruxelles – La Repubblica Ceca sostiene, nell’incontro odierno a Bruxelles, l’inasprimento delle regole per i mercati digitali al di fuori dell’Europa, in particolare gli e-shop come Temu. Lo ha detto ai giornalisti a Bruxelles il ministro ceco dell’ambiente Petr Hladík, sottolineando che la Repubblica Ceca è supportata dalla maggior parte dei paesi dell’Unione Europea.

“I grandi mercati digitali, soprattutto quelli cinesi, molto spesso non rispettano le normative europee. Non vogliamo nient’altro che un mercato equo e regole eque, cioè anche gli altri devono rispettare la legislazione europea. Si tratta di imballaggi, questioni fiscali, qualità dei prodotti,” ha dichiarato il ministro ceco. “Devo dire che qui abbiamo un grande supporto da parte di numerosi stati. Francia, Danimarca, Slovacchia ci hanno supportato per iscritto, altri sette paesi verbalmente,” ha aggiunto.

Il non rispetto della legislazione europea, secondo Hladík, ha un impatto negativo sui consumatori e sul funzionamento equo del mercato unico. I problemi riguardano principalmente gli imballaggi, le tasse sul riciclaggio, la tassazione o il mancato rispetto degli standard dei consumatori.

Il problema dovrebbe essere risolto molto rapidamente, ha aggiunto il ministro ceco, sottolineando che ci sono due possibili strade. La prima è riaprire la normativa europea sui servizi digitali (DSA), la seconda opzione è risolvere il problema nell’ambito del cosiddetto Clean Industrial Deal (Accordo sull’Industria Pulita), che dovrebbe trattare del rafforzamento della competitività dell’industria europea e la commissione dovrebbe presentare la sua proposta a fine febbraio. (17 dicembre)

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