BRUXELLES – Diciannove Stati membri dell’UE, compresa la Croazia, hanno chiesto alla Banca europea per gli investimenti (BEI) di intensificare il credito per i progetti nel settore della sicurezza e della difesa.
“Alla luce delle attuali sfide della sicurezza che l’Europa affronta, compresa la guerra aggressiva della Russia contro l’Ucraina, è fondamentale prendere misure decisive per rafforzare la preparazione e le capacità di difesa dell’Europa e la sua base industriale difensiva”, si legge in una lettera congiunta al presidente del Consiglio europeo Antonio Costa, al primo ministro polacco Donald Tusk e alla presidente della BEI Nadia Calvino.
La lettera è stata firmata da Belgio, Finlandia, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Francia, Grecia, Croazia, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Germania, Romania, Slovacchia, Spagna e Svezia.
I firmatari chiedono di rivedere l’elenco delle attività per le quali la BEI non ha mandato di finanziamento e di considerare la possibilità di emettere obbligazioni congiunte per la difesa.
Questa istituzione finanziaria dell’UE, secondo le regole attuali, non può finanziare la produzione di munizioni, armi e attrezzature militari e per cambiare ciò è necessario il supporto della maggioranza degli Stati membri.
La BEI può finanziare prodotti a duplice uso che vengono utilizzati a fini civili e militari, come satelliti, droni e sistemi radar.
“L’ambiente di sicurezza completamente cambiato, che colpisce in diversi modi tutti gli Stati membri, richiede il rafforzamento della base tecnologica e di difesa dell’UE. Anche in questo caso è necessario un ruolo più incisivo della BEI per affrontare le esigenze urgenti di investimenti”, si legge nella lettera. (31 gennaio 2025)