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Lubiana – La Slovenia non accetta di cambiare i confini con la forza, ha detto la ministra degli Esteri Tanja Fajon riguardo alle minacce del neo-eletto presidente degli Stati Uniti Donald Trump di occupare militarmente il Canale di Panama e la Groenlandia. Ha sottolineato che si tratta per ora solo di parole, ma ha definito preoccupanti le aspirazioni di annessioni violente.

“La Slovenia non accetta di cambiare i confini riconosciuti a livello internazionale, né con le armi né con la forza,” ha detto Fajon. Ha avvertito che le dichiarazioni di Trump indicano una sua posizione di politica estera piuttosto aggressiva e che hanno provocato molte preoccupazioni, mal di testa e apprensioni in un momento in cui nel mondo osserviamo il mancato rispetto dello stato di diritto, del diritto internazionale e della Carta costitutiva dell’ONU.

Ha valutato che le prime reazioni alle dichiarazioni di Trump, sia dalla Danimarca sia dal suo territorio autonomo della Groenlandia, indicano che quest’ultima desidera creare il proprio percorso. Ha anche ricordato che non si tratta della prima aspirazione degli Stati Uniti alla Groenlandia per le sue risorse naturali, ma ha avvertito che si tratta di un territorio dell’UE e della NATO.

“Se ci fossero aspirazioni violente di annessione, sarebbe estremamente preoccupante,” ha aggiunto.

Ha anche avvertito che il mondo sta diventando spaventosamente imprevedibile e che ci sono grandi sfide per i piccoli stati. Dal punto di vista della Slovenia, sarà quindi fondamentale, secondo le sue parole, rafforzare le istituzioni a cui appartiene, sostenere il diritto internazionale, la Carta costitutiva dell’ONU e l’efficacia del multilateralismo. (9 gennaio)