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Bruxelles – La Repubblica Ceca invita la Commissione Europea a gestire in modo più efficace i problemi relativi al trasporto illegale di rifiuti. Lo ha affermato oggi durante un incontro a Bruxelles il ministro ceco dell’ambiente Petr Hladík. Secondo lui, la Repubblica Ceca è stata recentemente sommersa da rifiuti trasportati illegalmente, ed è quindi necessario rafforzare in particolare la collaborazione tra gli Stati membri, garantire una maggiore coordinazione e uno scambio di informazioni più efficiente.

Non solo la Repubblica Ceca, ma anche alcuni altri paesi stanno attualmente affrontando un numero crescente di casi di trasporto illegale di rifiuti, che, secondo Praga, rappresentano una seria minaccia per l’ambiente. In questo contesto, la Repubblica Ceca propone alcuni miglioramenti concreti. “In primo luogo vogliamo un unico database comune, per vedere chi, ad esempio, ha ricevuto una multa o chi ha commesso un atto simile all’estero”, ha detto il ministro ceco. “In secondo luogo, vogliamo che esista un’unica autorità. Oggi collaboriamo molto bene, ad esempio, con le autorità bavaresi, ma solo sul lato tedesco ci sono oltre 300 autorità che trattano questo argomento”, ha aggiunto. I cechi propongono quindi l’esistenza di un’autorità competente – tedesca, austriaca, polacca, francese o altro – similmente a come avviene nella Repubblica Ceca.

“Per limitare efficacemente il trasporto illegale di rifiuti, è necessario rafforzare la collaborazione tra gli Stati membri nella condivisione dei dati e dei meccanismi di controllo. Una coordinazione insufficiente non solo aumenta i rischi ambientali, ma porta anche a perdite finanziarie e oneri amministrativi”, afferma l’appello ceco, che è stato anticipatamente supportato da otto paesi (Francia, Croazia, Lituania, Lettonia, Slovacchia, Slovenia, Ungheria e Romania) e durante l’incontro anche verbalmente dall’Austria.

“E l’ultima cosa, vi è una visione della Commissione Europea su come digitalizzare e semplificare il trasporto transfrontaliero (dei rifiuti), e noi spingiamo affinché ciò avvenga il più rapidamente possibile e affinché il sistema informativo contenga quante più informazioni possibile in forma elettronica. Per non inviarci continuamente documenti cartacei e davvero avanzare nel 21° secolo”, ha aggiunto Hladík. (27 marzo)