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This article has been translated by Artificial Intelligence (AI). The news agency is not responsible for the content of the translated article. The original was published by TASR.

ŠTRASBURGO – Martedì e mercoledì (16-17 luglio) a Strasburgo, i deputati del Parlamento europeo (PE) hanno eletto la nuova presidenza, compreso il presidente, 14 vicepresidenti e cinque questori, durante la sessione inaugurale del nuovo organo legislativo dell’UE. La Slovacchia avrà due rappresentanti nella presidenza del PE composta da 20 membri, informa il corrispondente del TASR.
        Martedì, al primo turno di votazione segreta, sono stati eletti 11 vicepresidenti, tra cui l’eurodeputato slovacco Martin Hojsík (RE) e altri tre al secondo turno.   
        In pratica, ciò significa che, come nel precedente mandato legislativo del PE, la Slovacchia avrà due membri nella presidenza – il vicepresidente Martin Hojsík del gruppo liberale Renew Europe (RE) e la questora Miriam Lexmann del gruppo del Partito Popolare Europeo (EPP).
        Nella seconda metà del mandato dell’attuale europarlamento, cioè da gennaio 2027 a giugno 2029, potrebbero esserci cambiamenti nella composizione della presidenza, ma fino ad allora i nuovi vicepresidenti saranno (ordine secondo il numero di voti ottenuti): Sabine Verheyen (Germania), Ewa Kopacz (Polonia), Esteban Gonzáles Pons (Spagna), Katarina Barley (Germania), Pina Picierno (Italia), Victor Negrescu (Romania), Martin Hojsík (SR), Christel Schaldemose (Danimarca) Javi López (Spagna), Sophie Wilmès (Belgio), Nicolae Ştefana (Romania), Roberts Zile (Lettonia), Antonella Sberna (Italia) e Younous Omarjee (Francia).
        I questori per il primo tempo di funzionamento del 10° europarlamento saranno: Andrej Kovačev (Bulgaria), Marc Angel (Lussemburgo), Miriam Lexmann (SR), Fabienne Keller (Francia) e Kosma Zlotowski (Polonia).
        I deputati delle cosiddette famiglie pro-europee – popolari, socialisti, liberali e verdi – non hanno permesso l’ingresso nella presidenza ai candidati dei gruppi Patrioti per l’Europa e ESN, che riuniscono partiti populisti, di estrema destra, euroscettici o filo-russi.