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Praha – Le piccole imprese con sede in un altro Stato membro dell’Unione Europea, che non supereranno un fatturato annuo di due milioni di corone, non dovrebbero più rientrare nel regime dei contribuenti IVA. Potranno quindi usufruire del regime di non contribuenti IVA in un altro Stato membro, diverso da quello di origine. Lo prevede un emendamento alla legge sull’IVA, approvato oggi dalla Camera.

L’emendamento, secondo il rapporto di motivazione, introduce un regime transfrontaliero accanto al regime nazionale per le piccole imprese. Secondo la legge attuale, le aziende ceche, il cui fatturato negli ultimi 12 mesi non supera due milioni di corone, non sono soggette agli obblighi IVA, come la dichiarazione dei controlli o il pagamento delle tasse. Le aziende con sede all’estero sono soggette agli obblighi IVA dalla prima transazione effettuata in Repubblica Ceca.

L’emendamento recepisce nel diritto ceco la direttiva europea, che dovrebbe consentire di usufruire dell’esenzione anche alle piccole imprese con sede in un altro Stato membro dell’UE. Allo stesso tempo, la direttiva consentirà alle piccole imprese ceche di utilizzare il regime non IVA in altri paesi dell’UE alle stesse condizioni. (30 ottobre)

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