Il passaggio non autorizzato del confine negli anni 1944-1991 in Albania, le sfide e le conseguenze per le persone che hanno osato violarlo, la documentazione dei motivi, la costruzione del profilo del trasgressore del confine, l’identificazione dei percorsi e la loro trasformazione in luoghi della memoria, sono alcune delle sfide che anticipano l’azione dell’Autorità dei Dossier ex-Sigurimi per indagare le sepolture sospette, per i corpi di coloro che non sono mai stati consegnati alle famiglie.
La missione dell’UE a Tirana è stata rappresentata nell’attività “Dal passato alla memoria: I confini della dittatura 1944-1991”, tenutasi a Pogradec, 120 chilometri a sud-est di Tirana, esprimendo l’impegno dell’UE a sostenere l’Albania nell’affrontare il passato.
Questo evento serve come promemoria delle tragiche conseguenze delle politiche di confine dell’Albania durante l’epoca comunista, sottolineando la necessità di preservare la memoria di coloro che hanno sofferto.
“Imparare dal passato rafforza i cittadini per costruire una società più forte e democratica. Questa è una questione complessa e l’UE continua a sostenere l’Albania nell’affrontare il suo passato e nell’aumentare la coesione sociale nel contesto dell’adesione del paese all’Unione Europea,” ha dichiarato la rappresentante dell’UE Frédérique Hanotier./ (2 settembre)