cs flag go to the original language article
This article has been translated by Artificial Intelligence (AI). The news agency is not responsible for the content of the translated article. The original was published by CTK.

Bruxelles – La Commissione Europea, secondo il presidente dell’Unione dell’Industria e dei Trasporti della Repubblica Ceca Jan Rafaj, dovrebbe smettere di regolamentare, ovvero non adottare nuove norme e lasciare che il business “respiri e si concentri sul lavoro”. Rafaj lo ha dichiarato martedì sera durante un incontro con i giornalisti a Bruxelles. I rappresentanti dell’unione dell’industria e dei trasporti della Repubblica Ceca nella capitale belga hanno presentato un documento elaborato insieme a esperti, che descrive cosa dovrebbe essere fatto per rendere l’Europa nuovamente competitiva.

Secondo Rafaj, si tratta di 68 misure concrete che possono piuttosto rapidamente “alleggerire le aziende da varie regolamentazioni”. Il documento è già stato offerto a certi politici ed è stato discusso anche con rappresentanti della Commissione Europea. “Abbiamo lavorato per un anno con associazioni di settore ed esperti su ciò che dovrebbe essere fatto per rendere l’Europa nuovamente competitiva. Abbiamo portato un documento di circa quaranta pagine, dove in ciascun settore descriviamo cosa dovrebbe accadere. Diciamo che per la competitività è innanzitutto importante lasciarci respirare e concentrare sul lavoro, ciò significa una sorta di detox legislativo e regolamentare”, ha dichiarato Rafaj.

L’Europa è digitalmente arretrata rispetto agli Stati Uniti e alla Cina, tuttavia, secondo lui, di recente la Commissione Europea si è concentrata più sulla regolamentazione che sul supporto alla reale crescita dei giganti. La nuova commissione dovrebbe, secondo l’Unione dell’Industria e del Commercio della Repubblica Ceca, abolire le obbligazioni che aumentano il carico amministrativo piuttosto che adottarne di nuove. Anche le grandi aziende non hanno più la capacità di monitorare e adempiere sempre a nuove norme e direttive, ha dichiarato l’unione ceca. Il settore digitale è inoltre una delle aree più sovraregolamentate dell’UE; solo nella scorsa legislatura del parlamento europeo sono stati proposti 116 atti legislativi.

Inoltre, Rafaj ha sottolineato che è necessario concentrarsi su obiettivi climatici realistici. Gli obiettivi climatici europei, secondo l’unione ceca, devono tenere conto delle diverse condizioni nei singoli stati membri e della reale disponibilità delle tecnologie di decarbonizzazione. Non tutti i settori possono essere decarbonizzati così rapidamente come richiesto dall’attuale legislazione europea. Inoltre, secondo Rafaj, è necessario che le regole europee rispettino il mix energetico nazionale. Per la Repubblica Ceca, ad esempio, è fondamentale prevenire la discriminazione dell’energia nucleare e allineare gli obiettivi per le fonti rinnovabili e il risparmio energetico con la realtà, si legge nel documento intitolato Priorità del business ceco nell’UE. Rafaj in questo contesto ha citato anche altri temi, ovvero il lavoro per ridurre i prezzi dell’energia e supportare la ricerca e l’innovazione. (29 gennaio)