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Le sanzioni europee prendono di mira, tra gli altri, tre comandanti dell’esercito ruandese responsabili delle operazioni nel Congo orientale. Il Ruanda sostiene il movimento ribelle M23, che negli ultimi mesi ha conquistato vaste aree nel Congo orientale. I ribelli controllano, tra l’altro, le città di Goma e Bukavu.

Anche il leader politico di M23, il congolese Bertrand Bisimwa, e altri quattro leader del movimento ribelle sono stati inseriti nella lista delle sanzioni, insieme al direttore esecutivo della compagnia mineraria ruandese RMB e a un’azienda di raffinazione dell’oro di Kigali. Sono ritenuti corresponsabili dell’estrazione e del commercio illegali di risorse nel Congo orientale.

I nove ruandesi e congolesi inseriti nella lista delle sanzioni non possono più viaggiare nell’UE. I loro eventuali beni sul territorio europeo, così come quelli dell’azienda ruandese di raffinazione dell’oro, sono stati bloccati.

Nelle ultime settimane ci sono stati anche appelli, tra cui dal Belgio e dal Parlamento europeo, per sospendere il memorandum sulle risorse con il Ruanda. Anche il sostegno finanziario dell’UE per le truppe ruandesi impegnate in una missione antiterroristica in Mozambico è sotto esame. Il sostegno di per sé non è messo in discussione, bensì la tempistica del pagamento della prossima tranche.