Bruxelles – L’obiettivo, fissato due anni fa, di portare la produzione di semiconduttori nell’UE dal 10% al 20% della produzione mondiale non sarà raggiunto nel 2030, ha giudicato la Corte dei conti europea.
La Commissione europea ha presentato nel 2022 un piano denominato “Chips Act” per sbloccare 43 miliardi di fondi pubblici, e altrettanti finanziamenti privati, con l’ambizione di raggiungere il 20% della produzione mondiale, in valore.
Si trattava di rispondere all’elettroshock provocato dalla pandemia di Covid-19. La carenza di semiconduttori aveva costretto alla chiusura di numerosi stabilimenti automobilistici e rivelato le fragilità di un’Europa dipendente da Taiwan e dalla Corea, per componenti indispensabili alla sua economia.
La Corte cita le ultime previsioni della Commissione, secondo le quali, nonostante l’aumento significativo atteso della capacità produttiva dell’UE, la sua quota in valore su un mercato in rapida crescita aumenterà solo leggermente, dal 9,8% nel 2022 all’11,7% entro il 2030.
« Siamo indietro », ha dichiarato Annemie Turtelboom, membro della Corte responsabile dell’audit, esortando la Commissione a « rivedere la sua strategia a lungo termine per adattarsi meglio alla realtà del mercato ». (28 aprile 2025)