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 Bruxelles – La delegazione slovacca ha rispettato l’opinione della maggioranza dei paesi membri e ha presentato le proprie riserve su alcuni nomi là dove necessario. Lo ha dichiarato venerdì a Bruxelles il presidente della SR Peter Pellegrini dopo la nomina di Ursula von der Leyen a presidente della Commissione europea, Antónia Costa a presidente del Consiglio europeo e Kaja Kallas come futura capo della diplomazia dell’UE. Lo riporta il corrispondente della TASR.

  Il Presidente ha sottolineato che il modo in cui si è giunti all’accordo su questi nomi prima del vertice dell’UE stesso è stato percepito in modo critico. Secondo lui, anche i paesi più grandi, in particolare l’Italia, che erano stati esclusi dal principale turno di negoziati della “trilaterale” di popolari, socialisti e liberali, lo hanno criticato. La premier italiana Giorgia Meloni si annovera politicamente ai conservatori e riformisti europei (ECR) euroscettici.

“Cinque anni fa è stato un processo molto lungo, con molti cambi di nomi. Le attuali discussioni non erano su sostituti e altri nomi. Le discussioni non sono durate tanto quanto ci si aspettava. La maggior parte dei paesi ha indicato di rispettare la decisione della trilaterale,” ha descritto la situazione Pellegrini, che rappresentava il premier Robert Fico (Smer-SD) al vertice.

Ha ricordato che Costa è l’unico sicuro, sia come futuro presidente del Consiglio europeo sia anche dell’Eurogruppo (ministri delle finanze dell’eurozona), mentre Von der Leyen deve ancora ottenere la maggioranza dei voti dei parlamentari europei nella plenaria del Parlamento europeo di luglio. Se avrà successo, proporrà successivamente Kallas come capo della diplomazia dell’UE, che dovrà essere approvato anche dal Parlamento europeo.

Il Presidente ha chiarito che la maggioranza dei paesi ha deciso e la delegazione slovacca ha rispettato questa maggioranza, presentando le sue riserve nei confronti di Costa e Kallas dove necessario e al contempo facendo il massimo sforzo affinché il commissario slovacco Maroš Šefčovič ottenga la posizione più forte possibile nella futura esecutiva dell’UE. Ha aggiunto che le discussioni in questo senso continuano e dopo un incontro con Von der Leyen, ha espresso la speranza che Šefčovič ottenga “una posizione interessante” nella commissione europea.

Pellegrini ha aggiunto di aver coordinato le sue opinioni con il governo della SR e ha ripetuto che Kallas deve dimostrare una visione più ampia della politica estera dell’UE. Non si tratterà solo delle sue opinioni come premier dell’Estonia sulla guerra in Ucraina, ma dovrà spiegare come percepisce il conflitto in Medio Oriente e nel vicinato meridionale, i rapporti dell’UE con gli USA, la Cina e i paesi BRICS.

Secondo il presidente, è positivo che nell’ambito della politica estera prevalga l’unanimità, in modo che anche la Slovacchia avrà sempre un’influenza reale su tale politica e potrà “deviare” alcune decisioni della futura capo della diplomazia.

Pellegrini ha anche aggiunto di aspettarsi un diverso approccio da Costa nei confronti della Slovacchia. L’ex premier portoghese è stato uno dei sostenitori attivi della sospensione della membership del partito Smer-SD e della membership associata del partito Hlas nel Partito dei Socialisti Europei (PES) e nella fazione dei socialisti e democratici nel Parlamento europeo. (28 giugno)