Risposta positiva all’intervento del primo ministro, Kyriakos Mitsotakis, per l’adozione di misure contro le pratiche sleali delle multinazionali che hanno come conseguenza la vendita di prodotti identici o simili a prezzi diversi nei paesi dell’UE, ha dato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
Si tratta di un’importante evoluzione per il mercato greco e i consumatori, poiché il Sig. Mitsotakis nella sua lettera alla Sig.ra von der Leyen aveva sottolineato il problema dei «prezzi diversi» fissati da gruppi multinazionali per gli stessi prodotti a discapito dei consumatori, soprattutto nei paesi con una popolazione più ridotta.
Nella sua lettera di risposta, la Sig.ra von der Leyen riconosce il problema e dichiara che assegna ai servizi della Commissione il compito di raccogliere dati da tutti i paesi per intraprendere iniziative e rafforzare il quadro legale e regolamentare dell’UE.
In particolare, la Commissione europea avvia un’indagine sulle pratiche sleali delle multinazionali, denunciate dal Sig. Mitsotakis, che hanno come conseguenza la vendita di prodotti identici o simili a prezzi diversi all’interno dell’UE, come indicato in una lettera della presidente della Commissione europea al primo ministro.
Inoltre, nella sua lettera, che risponde alla lettera inviatale dal Sig. Mitsotakis a maggio, la Sig.ra von der Leyen informa il Sig. Mitsotakis di aver incaricato i servizi della Commissione di raccogliere dati da indagini, studi e analisi sul tema, in stretta collaborazione con le autorità degli Stati membri.
Sulla base dei dati che emergeranno, Bruxelles avvierà un dialogo con tutte le parti coinvolte, mentre saranno esaminate pratiche aziendali e regolamenti che potrebbero favorire la comparsa di Restrizioni Geografiche alla Fornitura, ossia ostacoli alla libera circolazione delle merci in alcuni paesi dell’Unione Europea.
Inoltre, nella sua lettera al primo ministro, la Sig.ra von der Leyen, in vista di un probabile secondo mandato alla Commissione, sottolinea che questo tema sarà all’ordine del giorno politico della Commissione europea nel prossimo ciclo europeo, al fine di esaminare possibili misure contro le Restrizioni Geografiche alla Fornitura.
L’indagine potrebbe portare ad arricchire l'”arsenale” legale e regolamentare che l’UE possiede oggi, poiché la Sig.ra von der Leyen osserva che le questioni sollevate dal primo ministro potrebbero essere al di fuori dell’attuale quadro regolamentare. I risultati «ci permetteranno di esaminare diverse opzioni in settori come la concorrenza o le regole del mercato unico» con l’obiettivo di «affrontare tali pratiche ingiuste», afferma chiaramente.
La Sig.ra von der Leyen ringrazia il Sig. Mitsotakis per il suo «prezioso contributo» e per le soluzioni suggerite nella sua lettera, esprimendo la fiducia che l’indagine identificherà i prossimi passi affinché tutti i cittadini europei «godano equamente dei benefici del mercato unico, ovunque risiedano».
La Commissione accoglie con favore l’impegno della Grecia e di altri Stati membri nella ricerca di soluzioni riguardo al tema delle restrizioni geografiche alla fornitura e del mercato unico.
In risposta a una domanda sulla risposta della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, alla lettera del primo ministro Kyriakos Mitsotakis sulla questione, la portavoce della Commissione Johanna Bernsel ha dichiarato che la Commissione ha ricevuto la lettera di Kyriakos Mitsotakis a maggio e Ursula von der Leyen ha risposto lo scorso venerdì. Ha osservato che le restrizioni geografiche alla fornitura imposte dai grandi produttori destano preoccupazione poiché impediscono ai rivenditori di beneficiare appieno del mercato unico, mentre creano discriminazioni di prezzo tra i consumatori all’interno dell’UE.
La portavoce ha aggiunto che la Commissione ha adottato misure forti per affrontare alcune di queste pratiche che rientrano nelle regole sulla concorrenza e come completamento, a maggio è stata inflitta una multa di oltre 300 milioni di euro.
«Come correttamente osservato dalla Grecia e da altri Stati membri, ci sono preoccupazioni per la frammentazione del mercato unico alcune delle quali non possono essere affrontate dalle regole sulla concorrenza perché non rientrano nel campo di applicazione delle regole sulla concorrenza» ha affermato, sottolineando che il Consiglio europeo nelle sue conclusioni sul futuro del mercato unico ha invitato la Commissione a affrontare la questione a beneficio dei consumatori e delle imprese.
Ha sottolineato che la Commissione raccoglierà dati da indagini sulla concorrenza, da altri studi e analisi insieme agli Stati membri e per i risultati di questa missione investigativa informeranno la prossima Commissione riguardo a possibili misure politiche per affrontare le restrizioni geografiche alla fornitura ingiustificate. (05/07/2024)