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This article has been translated by Artificial Intelligence (AI). The news agency is not responsible for the content of the translated article. The original was published by TASR.

Bruxelles/Strasburgo – Il commissario europeo per il commercio e la sicurezza economica Maroš Šefčovič ha avvertito martedì in aula del Parlamento europeo (PE) a Strasburgo che gli Stati Uniti potrebbero introdurre nuovi dazi sulle esportazioni dall’UE, che potrebbero colpire fino al 97% delle merci esportate. Lo riporta il corrispondente di TASR.

Šefčovič ha ricordato che, oltre all’indagine già in corso sulle importazioni di legname, l’amministrazione statunitense ha recentemente avviato altre sei procedure di indagine per valutare gli impatti delle importazioni sulla sicurezza nazionale. Secondo le sue parole, i settori sotto indagine includono prodotti farmaceutici, semiconduttori, materie prime critiche e anche camion e componenti per camion.

Se tutte queste indagini porteranno all’introduzione di dazi aggiuntivi, come annunciato dal presidente Donald Trump all’inizio di aprile, il 97% delle esportazioni dell’UE verso gli Stati Uniti sarebbe soggetto a nuovi dazi all’importazione, per un valore commerciale di 549 miliardi di euro.

“La situazione così com’è è inaccettabile e non possiamo permetterci di rimanere inattivi,” ha detto Šefčovič ai membri del Parlamento europeo. Ha anche ribadito che la Commissione europea, con la quale sta negoziando con gli Stati Uniti, ha l’ambizione di trovare e concordare soluzioni con la parte americana che possano prevenire la situazione descritta.

“Ora abbiamo bisogno che gli Stati Uniti dimostrino la loro disponibilità a progredire verso una soluzione giusta e equilibrata,” ha descritto la situazione.

Tuttavia, secondo lui, l’UE si sta preparando anche a contenziosi legali, il cui obiettivo è preservare e rafforzare il sistema commerciale multilaterale mondiale basato su regole. In questo contesto, ha ricordato che l’UE desidera accelerare i negoziati sul libero scambio con altri partner commerciali globali. Tali negoziati sono in corso con i paesi dell’Associazione delle nazioni del sud-est asiatico (ASEAN), l’India e i membri del Consiglio di cooperazione degli stati arabi del Golfo (GCC).

“Gli Stati Uniti rappresentano il 13% del commercio mondiale. È tanto. Ma non dobbiamo dimenticare il restante 87%,” ha detto Šefčovič ai membri del Parlamento europeo. (6 maggio)

“La situazione così com’è è inaccettabile e non possiamo permetterci di rimanere inattivi. Abbiamo bisogno che gli Stati Uniti dimostrino la loro disponibilità a progredire verso una soluzione giusta e equilibrata.” Maroš Šefčovič