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Il Consiglio dell’UE ha deciso oggi di rinnovare ed estendere le misure economiche restrittive contro la Russia per altri sei mesi, fino al 31 luglio 2025.

«La decisione unanime di oggi di estendere le sanzioni dell’UE contro la Russia è vitale. La pressione crescente rimane essenziale finché la Russia continua la sua brutale guerra di aggressione contro l’Ucraina», ha dichiarato tramite “X” il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa. «Questa decisione continuerà a privare Mosca dei ricavi per finanziare la sua guerra. La Russia deve pagare per i danni che causa», sottolinea dall’altro lato l’Alto rappresentante dell’UE Kaja Kallas.

Nella relativa comunicazione del Consiglio si ricorda che le misure economiche contro la Russia, introdotte per la prima volta nel 2014, sono state significativamente ampliate da febbraio 2022 in risposta all’attacco militare ingiustificato e illegale della Russia contro l’Ucraina. Attualmente consistono in un’ampia gamma di misure in diversi settori, tra cui restrizioni sul commercio, finanza, energia, tecnologia e beni a doppio uso, industria, trasporti e beni di lusso. Coprono anche: il divieto di importazione o trasporto di petrolio greggio marittimo e determinati prodotti petroliferi dalla Russia verso l’UE, la disconnessione di diverse banche russe e la sospensione delle attività radiotelevisive e delle licenze nell’Unione Europea di media di disinformazione sostenuti dal Cremlino. Inoltre, misure specifiche consentono all’UE di affrontare l’elusione delle sanzioni.

La decisione è stata adottata all’unanimità, dopo la rimozione della minaccia di veto da parte dell’Ungheria. Il primo ministro ungherese Viktor Orbán minacciava da settimane di opporsi al rinnovo delle sanzioni contro la Russia. Inizialmente, V. Orbán aveva dichiarato che attendeva l’inaugurazione di Donald Trump e la posizione di Washington sulle sanzioni contro la Russia e successivamente chiedeva la riapertura del gasdotto dall’Ucraina verso l’Europa centrale. Secondo fonti diplomatiche, per rimuovere le obiezioni di Ungheria, l’UE ha proceduto a una dichiarazione sulla sicurezza energetica dell’Ungheria. (27/01/2025)