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Bruxelles (ANSA) – Diciassette Paesi europei hanno invitato la Commissione Europea a rendere più severe le regole dell’Ue sul rimpatrio degli immigrati irregolari nei loro Paesi d’origine. Lo si evince da un non-paper elaborato da Austria e Olanda e sostenuto da altri Stati membri dell’Ue e da tre Paesi dell’area Schengen priva di passaporti (Norvegia, Svizzera e Liechtenstein). Tra i Paesi dell’Ue figurano anche Germania, Francia e Italia.

“L’attuale direttiva sui rimpatri, presentata nel 2005 e adottata nel 2008, mirava originariamente a stabilire garanzie, standard e procedure minime per i rimpatri. Sono passati quasi 20 anni da allora e la situazione è cambiata notevolmente. Di conseguenza, l’attuale quadro giuridico non riflette sufficientemente le esigenze di garantire allontanamenti efficaci”, si legge nella lettera. “Gli Stati membri – prosegue – sono concordi sulla necessità di facilitare e accelerare i rimpatri attraverso un nuovo quadro giuridico, basato su una nuova proposta della Commissione”.

“Gli Stati membri e gli Stati partner – si legge tra le priorità indicate – devono essere autorizzati a effettuare rimpatri effettivi dei migranti in posizione irregolare nel pieno rispetto dei diritti fondamentali e il nuovo quadro legislativo dovrebbe rendere superflua un’interpretazione estensiva da parte della Corte di Giustizia Ue” (7 ottobre).

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