Bruxelles (ANSA) – La Commissione europea alza le stime sulla crescita per quest’anno allo 0,9% nell’area dell’euro e allo 0,8% nell’Ue, rispetto allo 0,6% e allo 0,5% attesi rispettivamente in precedenza. Entrambe le aree sono ora destinate ad evitare per poco la recessione tecnica che era stata prevista per la fine dell’anno, segnala l’esecutivo europeo nelle previsioni economiche d’inverno. L’attesa di crescita nel 2024 è dell’1,5% nell’eurozona e dell’1,6% nell’Ue. La Commissione europea ha inoltre ridotto le proiezioni sull’inflazione, attesa al 5,6% nel 2023 per l’eurozona (6,4% nell’Ue) e al 2,5% nel 2024 (2,8% nell’Ue). Nelle precedenti previsioni economiche d’autunno l’inflazione era attesa al 6,1% nell’eurozona (7% nell’Ue) nel 2023 e al 2,6% nel 2024 (3% nell’Ue).
“In Italia la crescita si è contratta marginalmente nell’ultimo trimestre del 2022, ma si prevede che quest’anno si riprenda gradualmente e che si eviti una recessione tecnica per il 2023” ha detto il Commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni presentando le previsioni economiche della Commissione. “Il Pil reale – ha aggiunto – dovrebbe crescere dello 0,8% grazie alla domanda privata ma anche ai progetti di investimento pubblico inclusi nel Piano di ripresa e resilienza del Paese. Le prospettive del Pil per il 2024 rimangono praticamente invariate rispetto all’autunno con una crescita prevista all’1%” (13 febbraio).
Meloni, ‘Macron ha sbagliato, un errore spaccare l’Ue’
Bruxelles (ANSA) – Nessun passo indietro: Emmanuel Macron ha “sbagliato politicamente”. Nella sua prima conferenza stampa a Bruxelles da quando guida il governo, Giorgia Meloni non nasconde che il rapporto tra Italia e Francia è cambiato. L’invito dell’Eliseo a Volodymyr Zelensky e Olaf Scholz a poche ore dal Consiglio europeo, diventa un assist per la premier che vuole la fine “di un’Europa di serie A e serie B”: “Perché se affonda la nave, si ricordi il Titanic, affondiamo tutti, non conta quanto hai pagato il biglietto”. “Quando l’Italia non è d’accordo deve dirlo. Non basta stare in una foto per descrivere la nostra centralità”, ha aggiunto Meloni al termine di un summit dove, ha rimarcato, sono stati fatti “passi importanti” su migranti e dossier economici.
L’Italia, ha spiegato la premier, ha ottenuto “un cambio di approccio” sul dossier migratorio: le conclusioni del vertice si aprono con un cappello introduttivo che inquadra l’immigrazione come una “sfida europea” bisognosa di “una risposta europea”. Il documento, inoltre include certe bandiere importanti per l’Italia come la “specificità delle frontiere marittime” e un “coinvolgimento effettivo dell’Ue alle frontiere esterne”, compresa “la questione operativa degli enti privati”. Di fatto un riferimento alle ong. “Questo tema è nelle conclusioni ed è abbastanza una novità, così come se ne discuta nell’ottica di regolamentare il funzionamento di queste attività”, ha sottolineato Meloni.
Altro tema discusso al Consiglio europeo è stata la risposta dell’Ue ai sussidi verdi previsti nell’Inflation Reduction Act. Il fondo sovrano Ue chiesto da Roma resta per ora un miraggio. E sull’allentamento degli aiuti di Stato regge l’asse franco-tedesco. Meloni ha rivendicato che nelle conclusioni è comunque previsto che siano “limitati e temporanei” e ha rimarcato l’inserimento della “flessibilità sui fondi già esistenti” nel testo del vertice europeo. Si tratta del Next Generation, del RePowerEu e dei fondi di Coesione che potrebbero finire nel capitolo da aggiungere ai Pnrr nazionali. L’obiettivo per Roma è legare la trattativa sulla semplificazione degli aiuti di Stato anche a quella sulla riforma della governance economica (10 febbraio).
Blitz a Napoli, arrestato l’europarlamentare Cozzolino. Tarabella in stato di fermo a Bruxelles
Bruxelles (ANSA) – Svolta nell’inchiesta belga sul Qatargate. Otto giorni dopo la revoca dell’immunità parlamentare, l’eurodeputato Andrea Cozzolino è stato arrestato a Napoli e portato a Poggioreale. L’eurodeputato – per lungo tempo presidente della delegazione per le relazioni con i paesi del Maghreb e le commissioni parlamentari miste Ue-Marocco dell’Eurocamera -, avrebbe ricevuto “direttamente” fondi e regali da Abderrahim Atmoun, l’ambasciatore del Marocco in Polonia, in cambio di una politica favore da dettare al Parlamento europeo.
Il suo collega socialista Marc Tarabella è in stato di fermo: è stato preso in custodia con un blitz partito all’alba nel suo Paese, il suo ufficio al Parlamento europeo è stato posto sotto sequestro, il giudice deciderà ora se trasformare il fermo in arresto. La duplice operazione getta nuove ombre sulla posizione dei due europarlamentari, sospettati di essere coinvolti nel Qatargate sotto il peso delle rivelazioni di Pier Antonio Panzeri e dell’assistente Francesco Giorgi.
Gli sviluppi per l’esponente del Pd sospeso in via cautelativa andranno via via chiarendosi nei prossimi giorni, quando anche Tarabella – su giudizio insindacabile di Claise – saprà se il suo stato di fermo si trasformerà in una custodia cautelare a tutti gli effetti. Un destino legato a doppio filo al collaboratore di giustizia Panzeri, che intanto ha fatto segnare un nuovo punto a suo favore: la commercialista di famiglia, Monica Rossana Bellini, arrestata nel milanese il 17 gennaio su mandato d’arresto europeo dei magistrati belgi, è tornata libera con solo il divieto di espatrio (10 febbraio).
Stoltenberg lascia a ottobre, la Nato cerca un leader
Bruxelles (ANSA) – L’era di Jens Stoltenberg a capo della Nato, dopo nove anni, terminerà ad ottobre. Oana Lungescu, portavoce dell’Alleanza, ha aperto ufficialmente la corsa alla successione annunciando al Guardian che Stoltenberg non chiederà alcuna proroga dopo quella che gli era stata assegnata la scorsa estate, con la guerra in Ucraina iniziata da una manciata di mesi. E il conflitto sarà una variabile decisiva per la scelta del successore all’attuale segretario generale.
La corsa al post-Stoltenberg era già iniziata, proprio tra gennaio e febbraio scorsi, all’inizio del 2022. L’ex primo ministro norvegese si avviava a terminare il suo mandato e a tornare in patria, come probabile numero uno della Banca centrale di Oslo, ma la guerra ha cambiato radicalmente lo scenario. I leader della Nato hanno optato per prorogare il suo mandato fino al 23 settembre 2023. Ora Stoltenberg “non ha intenzione di chiedere un’altra proroga”, ha spiegato Lungescu, azzerando così le ipotesi di una nuova riconferma.
E a Bruxelles, ormai da mesi, si rincorrono le voci su chi sarà il successore. In pista, secondo i rumors, ci sarebbe anche Mario Draghi. In ascesa anche le quotazioni dei Paesi baltici. Il primo ministro estone Kaja Kallas (la cui popolarità in Europa si è impennata dopo lo scoppio della guerra) e la sua omologa lituana Ingrida Simonyte accontenterebbero i tanti che, tra i membri Nato, vorrebbero una donna alla guida. La presidente slovacca Zuzana Caputova è un altro nome che circola, così come quello del ministro della Difesa britannico Ben Wallace, che ha tuttavia l’handicap della Brexit (12 febbraio).
Questa raccolta è una selezione editoriale basata sulla copertura europea dell’ANSA. La responsabilità editoriale di questa pubblicazione è dell’ANSA. Viene pubblicata il lunedì e il giovedì.