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Bruxelles (ANSA) – A Ramstein la lega per l’Ucraina ha fatto il punto sulle esigenze pratiche di Kiev per vincere la guerra, specie in vista della controffensiva di primavera. Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, si è espresso a favore del proseguimento dei colloqui sull’invio di caccia occidentali all’Ucraina.

Intanto in Ue è stallo sugli acquisti di armi. Secondo quanto si apprende, il ritardo è dovuto in gran parte alla Francia, che sta insistendo perché l’accordo politico di sostenere l’industria europea della difesa, con sovvenzioni all’aumento della capacità produttiva per produrre quel milione di munizioni, sia “tradotto fedelmente” nei testi legali. Il problema è che per Parigi l’intera filiera dovrebbe essere europea, il che escluderebbe dai giochi alcune grandi aziende.

“Ho parlato con Dmytro Kuleba per confermare che l’Ue sta rispettando gli impegni presi per fornire le munizioni all’Ucraina. Dal 9 febbraio è stato consegnato oltre il 66% del primo miliardo di euro. L’urgenza è chiara: l’Ue farà del suo meglio per consegnare, e consegnare in fretta” ha scritto su Twitter l’alto rappresentante della politica estera Ue Josep Borrell. “Al Gruppo di contatto sulla difesa dell’Ucraina ho aggiornato i partner sul sostegno militare dell’Ue. Oltre 16.000 soldati ucraini già addestrati. Oltre 600 milioni di euro di munizioni e missili già consegnati. Sono in corso lavori di approvvigionamento congiunto. L’Ue continua a lavorare con i partner per garantire che l’Ucraina prevalga”, ha precisato (21 aprile).

I Paesi ex Urss senza status’, bufera su Pechino

Roma/Bruxelles (ANSA) – “Nel diritto internazionale, anche questi Paesi dell’ex Unione Sovietica non hanno lo status effettivo perché non esiste un accordo internazionale per materializzare il loro status di Paese sovrano”. È bufera dopo le parole dell’ambasciatore cinese in Francia, Lu Shaye, pronunciate durante un’intervista al canale tv Lci. Non una novità per Lu, che spesso si è trovato a doversi difendere a seguito di valutazioni discutibili, ma sicuramente un colpo alla credibilità di Pechino e alle sue velleità di mediazione tra l’Ucraina e la Russia. “I commenti dell’ambasciatore cinese in Francia, che mette in discussione la sovranità dei Paesi diventati indipendenti con la fine dell’Unione Sovietica nel 1991, sono inaccettabili” ha replicato l’Alto rappresentante della politica estera Ue, Josep Borrell, in un tweet. “L’Ue – ha aggiunto – può solo supporre che queste dichiarazioni non rappresentino la politica ufficiale della Cina” (23 aprile).

Arriva la proposta sulla riforma del Patto di Stabilità e crescita

Bruxelles (ANSA) – Mercoledì la Commissione europea annuncerà la proposta legislativa sulla riforma del Patto di Stabilità e Crescita europeo, il cuore della comune disciplina economica. “Siamo sulla buona strada”, ha detto il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis, sgombrando il campo da un possibile slittamento della proposta. 

Il commissario lettone ha sottolineato il grande sforzo di “bilanciamento” fatto, nella volontà di tenere insieme la “maggior flessibilità” data ai Paesi dell’Ue per gli aggiustamenti fiscali e “la trasparenza e uguaglianza di trattamento tra Stati membri” con anche benchmark numerici comuni. “Spero che quando saremo pronti a condividere questa soluzione di bilanciamento la presenteremo”. 

Le nuove regole, aveva anticipato la Commissione a novembre, dovranno archiviare la regola attuale che prevede un calo del debito pubblico del 5% all’anno negli Stati con indebitamento eccessivo (la regola ‘del ventesimo’, ampiamente disattesa), per passare a percorsi di aggiustamento concordati da ciascun Paese sulla base di un’analisi della sostenibilità del debito, con accordi individuali con la Commissione per i percorsi della spesa primaria netta. 

La Germania ha chiesto però che i Paesi più indebitati taglino il debito di almeno l’1% all’anno, oltre ad aver indicato vari altri criteri numerici relativi ad esempio alla spesa e al saldo strutturale. Il criterio tedesco sembra però del tutto in contrasto con il principio di maggior flessibilità e titolarità degli Stati sui propri conti pubblici. Difficilmente, dunque, l’impianto finale sarà come chiesto da Berlino, ma frutto appunto di ‘bilanciamento’, come indicato da Dombrovskis (24 aprile).

L’Ue sceglie Luigi Di Maio come inviato speciale per il Golfo

Bruxelles (ANSA) – Il capo della diplomazia Ue, Josep Borrell, ha indicato l’ex ministro degli Esteri Luigi Di Maio come inviato dell’Unione Europea per il Golfo, una regione delicatissima per il groviglio di interessi economici, energetici e commerciali del Vecchio Continente. “Dopo un’attenta valutazione, considero Luigi Di Maio il candidato più adatto” all’incarico di inviato Ue per il Golfo, ha scritto Borrell, in una lettera inviata agli Stati membri. “In quanto ex ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio ha il necessario profilo politico a livello internazionale per questo ruolo”, ha aggiunto.

L’Alto rappresentante ha sottolineato che “gli ampi contatti” di Di Maio “con i Paesi del Golfo gli permetteranno di impegnarsi con gli attori rilevanti al livello appropriato”. “Dobbiamo mantenere lo slancio del nostro impegno rafforzato con il Golfo. Per questo conto sul sostegno a Di Maio per attuare la nostra partnership strategica con i partner del Golfo”, ha aggiunto, proponendo la nomina dell’ex ministro degli Esteri come rappresentante speciale “per un periodo iniziale di 21 mesi, dal primo giugno 2023 fino al 28 febbraio del 2025” (23 aprile).

Agenzia Ue, oltre 1200 minori vittime dello smog ogni anno

Bruxelles (ANSA) – Ogni anno oltre 1.200 minori in Europa sono vittime dell’inquinamento atmosferico. E’ la nuova stima dell’Agenzia europea dell’Ambiente che, nel suo ultimo rapporto, rileva come il traffico, il riscaldamento e le emissioni industriali siano principali fonti di smog nei Ventisette Paesi Ue e in Islanda, Norvegia, Svizzera e Turchia. Negli ultimi anni “le emissioni sono diminuite, ma i livelli di inquinamento atmosferico non sono ancora sicuri”, scrive l’Agenzia, raccomandando ai governi politiche specifiche per la protezione di bambini e adolescenti, come la creazione di “zone di aria pulita” intorno alle scuole (23 aprile).

Questa raccolta è una selezione editoriale basata sulla copertura europea dell’ANSA. La responsabilità editoriale di questa pubblicazione è dell’ANSA. Viene pubblicata il lunedì e il giovedì.