Have the article read by OpenAI (Beta). Please note that AI translations may take some time to process.

Vilnius (ANSA) – Il G7 blinda l’Ucraina con un sistema di garanzie e protezioni in attesa dell’adesione alla Nato che avverrà solo dopo la fine della guerra. “Ciascuno di noi lavorerà con l’Ucraina su impegni e accordi di sicurezza specifici, bilaterali e a lungo termine” si legge nel documento del G7 per l’Ucraina. L’obiettivo è garantire che Kiev possa “difendersi oggi” e “scoraggiare l’aggressione russa in futuro” attraverso la fornitura continua di “equipaggiamento militare moderno, nei domini terrestre, aereo e marittimo, dando priorità alla difesa aerea, all’artiglieria e al fuoco a lungo raggio, ai veicoli blindati e ad altre capacità chiave, come l’aviazione da combattimento – e promuovendo una maggiore interoperabilità con i partner euro-atlantici”. Al termine del vertice di Vilnius, il segretario generale dell’Alleanza, Jens Stoltenberg, ha notato come Kiev “non sia mai stata più vicina di così” al Patto Atlantico e che gli alleati la sosterranno sia nel vincere la guerra sia nell’attuare le riforme.

“Per noi si tratta di un grande successo”, ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, incassando il risultato e riconoscendo la linea degli alleati, ma ha aggiunto che “nulla vale come l’adesione”. Nella dichiarazione finale del summit, inoltre, l’Alleanza ha ridisegnato la sua strategia ed è tornata a difendersi dalla Russia, guardando anche Pechino. “Abbiamo unito il mondo per sostenere Kiev. La compattezza sia un modello per tutte le sfide”, ha detto il presidente americano Joe Biden all’università di Vilnius. “Il vertice Nato ha mostrato che l’Alleanza è tornata agli schemi della Guerra Fredda” ha replicato il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, aggiungendo che “Mosca studierà attentamente i risultati del vertice e risponderà alle minacce al meglio delle sue possibilità” (12 luglio).

Fumata bianca a Vilnius, Erdogan dice sì alla Svezia

Vilnius (ANSA) – La Turchia e la Svezia hanno trovato un accordo che spiana la strada all’ingresso di Stoccolma nella Nato. “Sono felice di annunciare che il presidente Erdogan ha concordato di concedere l’ingresso della Svezia nella Nato il prima possibile” ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg al termine dell’incontro trilaterale con i leader di Svezia e Turchia. L’accordo prevede che la Nato crei un Coordinatore per la lotta contro il terrorismo e che la Svezia implementi gli accordi sulla rimozione delle limitazioni per l’export di armi verso Ankara. Inoltre Stoccolma si impegnerà a sostenere il processo d’adesione all’Ue di Ankara, in quanto Stato membro. Mosca reagisce: ‘Il via libera avrebbe conseguenze molto, molto negative’.

Il Parlamento europeo approva la legge per il ripristino della natura, destra sconfitta

Strasburgo (ANSA) – Il Parlamento europeo ha approvato la proposta di legge sulla natura, seppur con alcuni emendamenti rispetto al testo della Commissione. Il via libera è passato con 336 voti favorevoli, 300 contrari e 13 astenuti. Si tratta del primo provvedimento dell’Ue che punta non solo a proteggere, ma anche a recuperare ecosistemi degradati e biodiversità. Gli obiettivi e le azioni sono tuttavia meno ambiziosi di quelli previsti dalla proposta della Commissione europea.

‘”E’ stato un testa a testa ma cosi è la democrazia, il Parlamento ha un posizione negoziale, ora torniamo a negoziare e andiamo avanti a convincere anche chi non è ancora convito” ha commentato il vicepresidente della Commissione europea, Frans Timmermans. Ad assistere alle votazioni in Aula anche Greta Thunberg insieme ad altri attivisti di Friday for Future. “La nostra battaglia continua, senza natura non c’è futuro” ha detto l’ambientalista svedese ai cronisti all’uscita dell’Aula del Parlamento europeo. “E’ scandaloso – ha aggiunto – che si debba lottare per le briciole, questi problemi non dovrebbero neanche esistere”. “Oggi hanno vinto le idee e ha perso Weber”, ha esultato la capogruppo socialista Iratxe Garcia Perez.

“Romperemo ogni stallo partitico quando sarà necessario. Gruppo Ppe, possiamo smettere di giocare ora e lavorare di nuovo insieme per l’interesse generale?”, ha scritto in un tweet il capogruppo di Renew Stephane Sejourné. Lanciando quello che, per i macroniani, è un avvertimento che vale anche per le Europee: in una maggioranza con Ppe e destre, magari arricchita dai sovranisti di Id, i liberali non ci staranno mai. Il capogruppo dei popolari, Manfred Weber, ha ribadito la sua linea, anticipando che su altri testi chiave come quello sull’Euro 7, sul packaging e sui veicoli pesanti, il Ppe entrerà nel merito.

La legge sulla natura ora è attesa alla prova dei negoziati tra Parlamento europeo, Consiglio Ue e Commissione. I partiti di maggioranza in Italia, contraria al regolamento, restano in trincea. Per Forza Italia è “un delirio ambientalista”. Per la Lega, “uno schiaffo agli agricoltori”. Mentre Fratelli d’Italia già guarda oltre: “Il voto non è uno stop a nuove alleanze”, ha sottolineato Carlo Fidanza (12 luglio).

Lo scudo Ue anti-scalate ostili diventa operativo

Bruxelles (ANSA) – Entrano in vigore da mercoledì 12 luglio le nuove regole Ue destinate a consentire un maggiore controllo contro investimenti esteri considerati ‘ostili’ o comunque pericolosi per gli interessi strategici europei. Una sorta di scudo anti-scalate o ‘golden rule’ per evitare che aziende di Paesi extra-Ue – come ad esempio la Cina – che beneficiano di sussidi pubblici possano realizzare operazioni lesive degli interessi e dell’integrità europea.

Il regolamento sulle sovvenzioni estere stabilisce in particolare l’obbligo per le società di notificare concentrazioni se nell’acquisizione una delle parti o l’impresa comune generi un fatturato nell’Ue di almeno 500 milioni di euro, quando alle parti siano stati concessi contributi finanziari esteri per almeno 50 milioni negli ultimi 3 anni. Oppure se vi siano contributi esteri nelle procedure di appalto pubblico, in contratti per almeno 250 milioni di euro, con un contributo finanziario estero aggregato di almeno 4 milioni per paese terzo negli ultimi 3 anni.

Tra i punti che dovranno venir segnalati nelle aggregazioni in questione anche le informazioni su contributi finanziari non inferiori a 1 milione di euro, concessi ai soggetti dell’operazione negli ultimi 3 anni, nei casi più suscettibili di distorcere il mercato interno, come quelli concessi a imprese in difficoltà, quelli che facilitano direttamente una concentrazione o garanzie illimitate.

Negli altri contributi andrà fornita una panoramica di quelli concessi nei 3 anni precedenti, per almeno 1 milione di euro e in relazione ai soli Paesi che hanno concesso alle parti della operazione di almeno 45 milioni di euro nei 3 anni precedenti la concentrazione, fatte salve alcune eccezioni. Altre segnalazioni sono previste per i contributi finanziari esteri nelle procedure di appalto pubblico (10 luglio).

Kurti, intesa Ue-Kosovo per la de-escalation nel nord

Bruxelles (ANSA) – Il premier del Kosovo, Albin Kurti, ha annunciato un’intesa con l’Ue per ridurre le tensioni nel nord del Kosovo. “Il nostro governo ha raggiunto un accordo con l’Ue sui prossimi passi per la de-escalation nel nord e la normalizzazione delle relazioni con la Serbia” ha scritto Kurti in un tweet. “Ciò – ha aggiunto – dimostra la nostra volontà di adottare misure concrete per garantire la pace, la sicurezza e la stabilità in Kosovo e nella regione, al servizio della democrazia e dello stato di diritto”.

Il governo del Kosovo si impegna a non intraprendere “alcuna misura per aumentare le tensioni nel nord del Kosovo”, si legge nella roadmap diffusa dal premier . Ciò include un’immediata diminuzione del 25% della presenza complessiva della polizia dentro e intorno le sedi” delle quattro municipalità a maggioranza serba nel nord del Paese. La polizia del Kosovo inizierà a condurre “regolarmente valutazioni di sicurezza congiunte” con la missione Ue in Kosovo (Eulex) e il contingente Nato in Kosovo (Kfor), “ove opportuno per valutare la possibilità di diminuire ulteriormente la presenza della polizia” dentro e intorno le sedi dei municipi.

Successivamente, il governo del Kosovo rilascerà “una dichiarazione pubblica incoraggiando lo svolgimento di elezioni amministrative anticipate nelle quattro municipalità del nord dopo l’estate”. Tra due settimane “l’Ue inviterà i capi negoziatori” di Serbia e Kosovo “a Bruxelles per finalizzare la tabella di marcia per l’attuazione dell’accordo sul percorso verso la normalizzazione delle relazioni dopo cui inizierà l’attuazione di tutti i punti dell’accordo” (12 luglio).

Questa raccolta è una selezione editoriale basata sulla copertura europea dell’ANSA. La responsabilità editoriale di questa pubblicazione è dell’ANSA. Viene pubblicata il lunedì e il giovedì.