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Bruxelles (ANSA) – Il vertice tra Ue, America Latina e Caraibi ha raggiunto una posizione su Kiev esprimendo “profonda preoccupazione” per la guerra “contro l’Ucraina” ma ai 60 Paesi riuniti a Bruxelles è mancata l’unanimità. Il Nicaragua infatti ha alzato il muro e alla fine il vertice è arrivato alle conclusioni con l’appoggio dei 27 dell’Ue e di 32 su 33 dei Paesi del Celac. Il dossier Ucraina ha rischiato di mettere in ombra un vertice destinato a ravvivare le relazioni con l’America Latina, dopo otto anni di attesa e in un momento di grandi evoluzioni sullo scenario geopolitico. Con l’Europa che guarda Oltreoceano per la propria autonomia strategica, cercando di smarcarsi dalla dipendenza dalla Cina.

Rispetto al tema della pace, nel corso della sessione plenaria del summit, è giunto anche il monito dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “Dobbiamo dare alle parole il giusto significato che hanno: la parola pace non può essere confusa con la parola invasione. Se qualcuno ritiene di poter confondere queste due parole non si rende conto che un mondo nel quale non dovesse più esistere il diritto internazionale non sarà mai un mondo di pace”, ha avvertito. “Non so cosa si debba fare di più”, si è difeso il presidente pro-tempore del Celac Ralph Goncalves (premier di Saint Vincent e Grenadine). “Non potevamo fare del vertice Ue-Celac un vertice sull’Ucraina. Ma è chiaro che l’Ucraina è una questione di grande importanza per l’Europa e per il mondo, così come anche altri conflitti”.

Il vertice, che ora avrà cadenza biennale, ha portato con sé un’agenda di investimenti in oltre 135 progetti sulla transizione verde e digitale su entrambe le sponde dell’Atlantico, con l’Ue che ha annunciato investimenti per 45 miliardi di euro fino al 2027. Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha espresso soddisfazione per una “dichiarazione ambiziosa” con questioni che vanno dal “cambiamento climatico alla biodiversità, alle diverse sfide legate alla transizione verde, alla transizione digitale”. Per il resto nell’ambito del quadro Ue-Celac sono state concordate le tappe per preparare le elezioni in Venezuela e arrivare alla revoca delle sanzioni. E nelle conclusioni è stato fatto riferimento al tema della giustizia riparatoria per l’epoca coloniale, un punto sul quale buona parte dei leader latinoamericani non avrebbero mai sorvolato (18 maggio).

Proposti 5 miliardi all’anno per la difesa dell’Ucraina

Bruxelles (ANSA) – L’Ue ha proposto di “finanziare fino a 5 miliardi all’anno per i prossimi quattro anni per la difesa dell’Ucraina nell’ambito dell’European Peace Facility”. Lo ha annunciato l’Alto rappresentante Ue per la Politica Estera Josep Borrell al termine del Consiglio Affari Esteri. “Questa – ha detto – è la valutazione dei bisogni di Kiev. Ne parleremo nei dettagli a fine agosto alla riunione informale dei ministri degli Esteri in Ucraina”. La proposta è parte delle garanzie di sicurezza concordate con il G7 e non prevede che l’Ue paghi direttamente le armi dell’Ucraina. Al contrario, Bruxelles aiuterebbe i Paesi a coprire i propri costi per l’acquisto e la donazione di articoli come munizioni, missili e carri armati (20 luglio).

Morawiecki, prorogare divieto di import a grano ucraino

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Morawiecki, prorogare divieto di import a grano ucraino – Русе. Снимка: Бисер Тодоров/БТА (ПК)

Bruxelles (ANSA) – Il primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, ha detto di voler prorogare il divieto di importazione di grano, mais, colza e semi di girasole provenienti dall’Ucraina, consentendone solo il transito verso Paesi terzi. “Secondo l’Ue dovremmo riaprire le frontiere il 15 settembre: non lo faremo. Siamo pronti a lavorare su una soluzione comune” ha spiegato Morawiecki. “La Commissione europea – ha aggiunto – deve adottare la prospettiva degli agricoltori polacchi”. I ministri dell’Agricoltura dei cinque Paesi si sono riuniti a Varsavia per discutere una posizione congiunta da presentare all’Esecutivo comunitario per prolungare il divieto di importazione dei quattro prodotti agricoli provenienti dall’Ucraina. “Non vedo argomenti sostanziali per la scadenza dell’attuale divieto a metà settembre”, ha affermato il ministro dell’Agricoltura polacco, Robert Telus.

Qatargate, perquisita l’abitazione dell’europarlamentare Maria Arena

Bruxelles (ANSA) – L’abitazione dell’eurodeputata belga Maria Arena è stata perquisita nell’ambito dell’inchiesta sul cosiddetto Qatargate. “Sono stata chiamata oggi ad essere presente a casa mia in seguito alla visita del giudice istruttore”, ha annunciato la stessa Arena tramite il suo legale, Michèle Hirsch. Dallo scoppio del presunto scandalo di corruzione in seno al Parlamento europeo, il 9 dicembre scorso, il nome di Arena è stato più volte accostato all’inchiesta e all’ex eurodeputato pentito Pier Antonio Panzeri.

La politica socialista non è ufficialmente mai stata indagata. A gennaio Arena si era dimessa dal suo ruolo di presidente della commissione parlamentare per i diritti umani, segnalando l’intenzione di voler proteggere la sua immagine e il lavoro svolto dalla sottocommissione stessa dagli attacchi mediatici. Il mese scorso l’emergere di un legame commerciale tra il figlio di Arena e il figlio dell’ex giudice istruttore Michel Claise, dal 2018 co-azionisti di una società di cannabis legale, aveva portato lo stesso Claise a lasciare la guida del caso (19 luglio).

Economista Usa Morton rinuncia a incarico in antitrust Ue

Bruxelles (ANSA) – “La professoressa Fiona Scott Morton mi ha informato della sua decisione di non assumere l’incarico di Chief Competition Economist. Lo accetto con rammarico e spero che continuerà a utilizzare le sue straordinarie capacità per promuovere una forte applicazione della concorrenza”. Lo annuncia su Twitter la vicepresidente della Commissione europea Margrethe Vestager. L’incarico a Morton aveva sollevato critiche soprattutto dalla Francia, con dichiarazioni esplicite anche dal presidente Emmanuel Macron (19 luglio).