Bruxelles (ANSA) – La Commissione europea ha approvato la terza rata del piano nazionale di ripresa e resilienza dell’Italia da 18,5 miliardi di euro e contestualmente ha dato via libera anche alle modifiche proposte da Roma agli obiettivi della quarta tranche. L’atteso via libera dell’Ue è accompagnato dalla ovvia la soddisfazione di Raffaele Fitto, il ministro degli Affari Europei che ha curato il dossier e che parla di “un lungo confronto costruttivo”. Commenta anche la premier Giorgia Meloni. Dagli Stati Uniti mette l’accento su “un grande risultato, frutto dell’intenso lavoro”. Roma incassa l’appoggio di Bruxelles. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen usa l’italiano nella comunicazione ufficiale: “Avanti tutta con Italia Domani”. E assicura: “Continueremo a essere al fianco dell’Italia in ogni passo necessario per assicurare che il Piano sia un successo italiano ed europeo”.
I 18,5 miliardi previsti per la terza ‘tappa’ del processo arriveranno concretamente in quattro settimane. L’assegno sarà staccato dopo l’ultimo via formale previsto dall’Ecofin. La quarta rata, di fatto, appare quasi scontata. Tra le modifiche, a richiamare critiche ci sono la riduzione di 1,3 miliardi per gli stanziamenti finalizzati al dissesto idrogeologico che rischiavano di non essere completati entro il 2026 e lo slittamento di un anno e tre mesi del termine entro cui la pubblica amministrazione dovrà pagare i fornitori. A preoccupare gli amministratori locali è invece il taglio, nei fondi del Pnrr, agli stanziamenti dei Piani Urbani Integrati. Si tratta di risorse per i Comuni che, in molti casi, è stato assicurato, troveranno altre linee di finanziamento: o con i fondi strutturali o con risorse interne (28 luglio).
L’Ue non riconosce l’autorità golpista in Niger
Roma/Bruxelles (ANSA) – L’Unione europea non riconosce l’autorità golpista che ha preso il potere nel Niger, ha detto l’Alto rappresentante per la politica estera, Josep Borrell. In una nota, Borrell ribadisce che il presidente nigerino, Mohammed Bazoum, “è stato democraticamente eletto e quindi è e resta l’unico legittimo presidente” del Paese. “L’Ue – prosegue Borrell – chiede la sua liberazione immediata e senza condizioni e ritiene i golpisti responsabili della sua sicurezza e di quella della sua famiglia”.
Nei giorni scorsi i militari hanno annunciato di aver preso il potere spodestando il primo presidente insediato democraticamente, Bazoum, di orientamento filo-occidentale. La presa del potere è stata giustificata con il “deterioramento della situazione della sicurezza e il malgoverno sociale ed economico”. Il Niger, nazione poverissima e crocevia di migrazioni verso l’Italia sebbene ricca di uranio, deve affrontare diverse insurrezioni islamiste nella sua parte meridionale e la popolazione è messa a dura prova dall’aumento del costo della vita.
Il Paese ha già subito quattro colpi di stato militari da quando ha ottenuto l’indipendenza dalla Francia nel 1960 e c’era stato un tentativo di golpe due giorni prima dell’insediamento di Bazoum nel 2021. Altri tre Paesi dell’Africa occidentale – Burkina Faso, Guinea e Mali – hanno avuto colpi di Stato militari dal 2020 ma, mentre Bazoum si è allineato con l’Occidente, soprattutto il Mali si rivolto ai mercenari russi Wagner per gestire la lotta ai jihadisti, cacciando una forza di pace delle Nazioni Unite. Gli Stati Uniti e la Francia, i due principali alleati del Niger, vedevano in Bazoum un alleato cruciale per reprimere le insurrezioni islamiste nel Sahel (29 luglio).
Risale il Pil nell’Eurozona, +0,3% nel secondo trimestre
Bruxelles (ANSA) – Nel secondo trimestre del 2023, il Pil nell’Eurozona è aumentato dello 0,3% ed è rimasto stabile nell’insieme dei ventisette Paesi dell’Unione europea, rispetto al trimestre precedente. Lo rileva Eurostat nella sua prima stima flash. Nel primo trimestre del 2023 l’Eurozona aveva fatto registrare una crescita zero, mentre il Pil era aumentato dello 0,2% nell’Ue. Su base annua, rispetto al secondo trimestre del 2022, il Pil fa registrare un aumento rispettivamente dello 0,6 e dello 0,5% nelle due aree, restando in territorio positivo dopo il +1,1% registrato nel primo trimestre (31 luglio).
Nuove sanzioni contro Mosca per le attività di disinformazione
Bruxelles (ANSA) – Il Consiglio Ue ha deciso di imporre misure restrittive nei confronti di sette persone e cinque entità russe responsabili di aver condotto una campagna digitale di manipolazione delle informazioni volta a distorcere notizie e a diffondere propaganda a sostegno della guerra della Russia nei confronti dell’Ucraina. Alla campagna – si legge in una nota del Consiglio Ue – hanno partecipato organismi governativi o enti affiliati allo Stato russo, si basa su pagine web false che usurpano l’identità degli organi di informazione nazionali e dei siti web governativi, nonché su falsi account social. Una manipolazione coordinata e mirata delle informazioni rientra in una più ampia campagna ibrida condotta dalla Russia contro l’Ue e gli Stati membri.
“Coloro che manipolano le informazioni e effettuano ingerenze nell’ambito di una più ampia campagna ibrida condotta dalla Russia contro l’Ue e gli Stati membri sono nel mirino dell’Ue”, ha sottolineato Josep Borrell, alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza. “Con questi nuovi inserimenti in elenco stiamo mandando un segnale forte: sappiamo come manipolano il nostro spazio informativo e come operano. Siamo fermamente decisi a prevenire, dissuadere e contrastare efficacemente queste minacce con nuovi strumenti.”
In particolare, il Consiglio ha imposto misure restrittive nei confronti di Inforos e di tre dei suoi fondatori. Inforos è un organo di informazione online strettamente legato all’intelligence militare russa (GRU) ed è responsabile della creazione di oltre 270 organi di informazione online ausiliari che diffondono propaganda a sostegno della guerra di aggressione russa nei confronti dell’Ucraina. Altri inserimenti in elenco riguardano: ANO Dialog, un’organizzazione russa senza scopo di lucro creata dal dipartimento dell’informazione e della tecnologia di Mosca e strettamente collegata all’amministrazione presidenziale, l’Institute of the Russian Diaspora (Istituto della diaspora russa) e due società informatiche russe, la Social Design Agency e la Structura National Technologies, coinvolte nella campagna di disinformazione digitale guidata dalla Russia ‘RRN’ (Recent Reliable News) e loro esponenti di spicco (28 luglio).
Questa raccolta è una selezione editoriale basata sulla copertura europea dell’ANSA. La responsabilità editoriale di questa pubblicazione è dell’ANSA. Viene pubblicata il lunedì e il giovedì.