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Roma (ANSA) – “Si apre finalmente uno spiraglio per discutere di pace in Ucraina. L’Italia sta facendo la sua parte insieme ai suoi alleati occidentali”. Giorgia Meloni legge il bicchiere mezzo pieno dopo il vertice tra Donald Trump e Vladimir Putin in Alaska.

Sostenuta dal governo, la premier ha fissato un paletto che per Bruxelles è intoccabile: “l’accordo è ancora complicato ma finalmente possibile, soprattutto in seguito allo stallo che si è creato da molti mesi lungo la linea del fronte. Solo l’Ucraina potrà trattare sulle condizioni e sui propri territori”, ha chiarito Meloni dopo aver partecipato prima alla telefonata dei leader europei con il presidente Usa, poi a quella con il leader Ucraino Volodymyr Zelensky.

Per la premier, “il punto cruciale rimane quello delle garanzie di sicurezza per scongiurare nuove invasioni russe ed è questo l’aspetto su cui si sono registrate ad Anchorage le novità più interessanti”. Si tratta in sostanza della linea europea di queste settimane che Meloni condivide: “solo robuste e credibili garanzie in tal senso potranno prevenire nuove guerre ed aggressioni”.

La presidente del Consiglio ha quindi sottolineato che “il presidente Trump ha ripreso l’idea italiana di garanzie di sicurezza che si ispirino all’articolo 5 della Nato. Il punto di partenza della proposta è la definizione di una clausola di sicurezza collettiva che permetta all’Ucraina di beneficiare del sostegno di tutti i suoi partner, Usa compresi, pronti ad attivarsi nel caso sia attaccata di nuovo” (16 agosto).

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