Bruxelles (ANSA) – Il 20 luglio l’esecutivo europeo presenterà il suo piano d’emergenza in una comunicazione dal titolo ‘Save gas for a safe winter’ (risparmia il gas per un inverno sicuro) in cui la Commissione metterà nero su bianco quanto Ursula von der Leyen va dicendo da giorni: l’autonomia dal gas russo è ormai all’orizzonte e per essere preparati serve ridurre la domanda energetica e accrescere la solidarietà tra i Paesi membri. Nella bozza iniziale la Commissione invita a campagne “mirate alle famiglie per l’abbassamento del termostato di un grado” nelle case ma anche a “imporre, laddove tecnicamente fattibile e applicabile, la riduzione del riscaldamento di edifici pubblici, uffici, edifici commerciali (in particolare grandi edifici) a 19 gradi”. Palazzo Berlaymont, inoltre, esorta gli Stati membri a utilizzare i fondi del RePower e quelli del Pnrr per erogare incentivi finanziari alle aziende che taglieranno la domanda di gas. L’obiettivo – si legge nel testo – è ridurre di un terzo l’impatto di un eventuale stop totale al gas russo. “Attuando una forte e credibile riduzione della domanda in modo coordinato nell’ambito della Piattaforma energetica, l’Ue può inviare un segnale forte al mercato: l’Europa è pronta ad affrontare ulteriori perturbazioni, è più resiliente e può contribuire a mitigarne l’impatto economico e sui prezzi”, si legge nel testo che, almeno nella bozza, non fa alcun riferimento alla messa in campo di un price cap, destinato ad essere rimandato a settembre (13 luglio).
Ue al lavoro sul settimo pacchetto di sanzioni contro la Russia, nel mirino l’oro di Mosca
Bruxelles (ANSA) – L’Unione europea accelera sulla messa a punto di un settimo pacchetto di sanzioni contro la Russia, mettendo nel mirino l’oro di Mosca. A quanto si apprende da fonti europee la Commissione da qui alla prossima settimana potrebbe delineare le nuove misure restrittive che avranno al centro la messa al bando dell’oro russo e, parallelamente, hanno l’obiettivo di arginare ulteriormente le possibilità di aggiramento delle sanzioni già applicate da Bruxelles. Nei prossimi giorni la Commissione terrà incontri sul pacchetto con i rappresentanti diplomatici dei 27. Secondo le stesse fonti obiettivo dell’esecutivo Ue è presentare le misure la prossima settimana quando la Commissione annuncerà parallelamente anche il piano di emergenza sul gas (13 luglio).
La Commissione europea rivede al rialzo la crescita dell’Italia, +2,9% nel 2022
Bruxelles (ANSA) – L’Italia nel 2022 crescerà più delle attese. Nelle previsioni economiche d’estate, la Commissione Ue indica che quest’anno il Pil dovrebbe salire al 2,9%, rispetto al 2,4% previsto a maggio. Nel 2023, invece, la crescita dovrebbe rallentare e attestarsi a 0,9%, contro l’1,9% di maggio. L’Italia sarà così l’ultimo tra i 27 per aumento del Pil il prossimo anno. ‘L’economia italiana si è dimostrata più resiliente grazie alla vivace attività edilizia’, scrive Bruxelles, evidenziando però che ‘la perdita del potere d’acquisto delle famiglie, il calo della fiducia di imprese e consumatori, i colli di bottiglia nell’offerta e i costi di finanziamento oscurano le prospettive’. L’inflazione vola al 7,4%, sarà 3,5% nel 2023. Allarme per la previsione di aumento dei prezzi del gas (14 luglio).
L’Ue frena su spesa pubblica, serve prudenza
Bruxelles (ANSA) – Guerra, gas ai massimi e il terrore di un ‘blackout’ con i combustibili russi con conseguente spettro di recessione non convincono Bruxelles ad allargare le maglie. Anzi: serviranno politiche di bilancio “prudenti” nei paesi più indebitati, Italia inclusa dunque, e già dopo il 2023 quando terminerà la sospensione del Patto di Stabilità. Sono le conclusioni dell’Consiglio Ecofin, che ha invitato anche la Commissione a “effettuare regolarmente una valutazione approfondita e globale della sostenibilità delle finanze pubbliche entro l’inizio del 2025”. Sulle politiche di bilancio “è importante adottare un approccio più prudente rispetto agli stimoli che hanno guidato la pandemia”, ha chiarito anche il vicepresidente esecutivo della Commissione Ue Valdis Dombrovskis. Andrà ridotta la dipendenza dai combustibili fossili russi ma “serviranno investimenti supplementari”, anche grazie alle risorse del Repower Eu, il piano dell’esecutivo europeo per rendere l’Unione più indipendente nell’energia (12 luglio).
Decisi 80mila ricollocamenti volontari. Ue, buon risultato
“Per anni non siamo riusciti a compiere passi avanti e ora, con la peggior crisi sui rifugiati dalla fine della seconda guerra mondiale, siamo arrivati a questo”
Ylva Johansson, Commissaria europea per gli Affari interni
Bruxelles (ANSA) – La commissaria Ue per gli affari interni Ylva Johansson ha annunciato che 13 Paesi europei sono pronti subito per “oltre 80mila ricollocamenti già concordati” ed altri sono disposti ad aiuti finanziari. “E’ un buon risultato”, ha commentato Johansson. “Per anni non siamo riusciti a compiere passi avanti e ora, con la peggior crisi sui rifugiati dalla fine della seconda guerra mondiale, siamo arrivati a questo”, ha aggiunto. “L’idea è di vedere come procede la fase volontaria per poi arrivare al nuovo regolamento sull’immigrazione” (11 luglio).