Bruxelles (ANSA) – La Commissione Europea ha presentato alle capitali un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia. Energia, banche e finanza, flotta ombra, meccanismi di elusione delle sanzioni anche in Paesi terzi, Cina compresa. La risposta dell’esecutivo Ue “all’escalation” di Vladimir Putin è a 360 gradi. L’intervento più muscolare però sta nell’anticipare di un anno il divieto all’importazione di Gnl russo in Europa.
“E’ arrivata l’ora di chiudere i rubinetti del gas”, ha sentenziato la presidente Ursula von der Leyen. Se il pacchetto sarà dunque licenziato dai 27, il metano liquefatto che viene dai ghiacci dovrà trovarsi nuovi mercati a partire dal 1° gennaio 2027 e non più 2028 come nella precedente proposta, del giugno scorso.
“L’Europa vuole la pace per l’Ucraina. Ma nonostante settimane di sforzi diplomatici, la Russia sta solo intensificando la sua azione e ora sta violando i confini dell’Ue: privare Mosca dei mezzi per condurre la guerra è essenziale per porre fine a questo conflitto e proteggere la sicurezza del nostro continente”, ha sottolineato l’alto rappresentante Ue Kaja Kallas.
Dunque, oltre al gas, le banche e la finanza. Per la prima volta si colpiranno le cryptovalute, che secondo le analisi della Commissione hanno permesso alla Russia di macinare transazioni nonostante le sanzioni. E poi il sistema nazionale di carte di credito Mir, creato dai tecnici del Cremlino per aggirare le misure restrittive ai tradizionali circuiti occidentali come Visa e Mastercard.
Ultimo, una stretta sull’elusione, andando a toccare anche società ed entità di Paesi terzi, Cina inclusa, che permettono a Mosca di far girare gli affari sia sugli idrocarburi sia sulla tecnologia dual use — nella stessa logica rientra l’infornata di oltre 120 navi della flotta ombra russa, impegnata nel commercio internazionale del petrolio.
Al Coreper il pacchetto è stato generalmente accolto con favore. Ora inizia l’esame tecnico ma la presidenza danese è intenzionata ad arrivare “quanto prima” all’approvazione (19 settembre).
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