Bruxelles (ANSA) – La Commissione Affari giuridici del Parlamento europeo ha respinto la revoca dell’immunità all’eurodeputata di Sinistra italiana (Avs), Ilaria Salis, richiesta dalle autorità ungheresi, in uno scrutinio concluso sul filo di lana, 13 a 12. Salis, accusata di aver percosso alcuni militanti neonazisti nella capitale ungherese, è stata reclusa in carcere per nove mesi in condizioni fatiscenti prima di essere eletta parlamentare europea.
L’eurodeputata monzese dopo il voto, si è mostrata sorridente alle telecamere e ha esultato: “Abbiamo fermato la vendetta di Orban”, per poi rinnovare la sua “piena fiducia” al Parlamento in vista del voto finale. “Siamo molto felici, speriamo nel voto a ottobre”, ha sottolineato all’ANSA il papà Roberto che, mentre la figlia era in carcere, era venuto proprio a Strasburgo a chiedere l’intervento dell’Europa.
Immediata è stata la reazione di Budapest: “l’Eurocamera legittima il terrorismo di estrema sinistra”, ha scritto su X il portavoce del governo Zoltán Kovács, aggiungendo minaccioso: “E’ una criminale, non dimenticheremo e non ci arrenderemo”. Il premier Viktor Orban ha indirizzato i suoi strali ad un altro voto, quello per l’immunità del suo avversario politico Peter Magyar, arrivato anch’esso in mattinata. Un voto definito “un’infamia”, dal premier magiaro.
La parola finale passa ora alla Plenaria ma, anche se l’Aula dovesse salvare Salis, potrebbe non essere l’ultimo capitolo di questa vicenda. Per Adrian Vazquez Lázara, relatore del testo che chiedeva la revoca dell’immunità sostenendo il principio che questa non può coprire azioni compiute prima del mandato, “la decisione della commissione rappresenta un brutto precedente”. “Prevedo – ha aggiunto – che l’Ungheria presenterà ricorso alla Corte di giustizia europea” (23 settembre).
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