Bruxelles (ANSA) – “L’Ue è seriamente preoccupata per l’aggravarsi della crisi umanitaria a Gaza e si unisce agli appelli per una pausa immediata delle ostilità e per la creazione di corridoi umanitari, anche attraverso una maggiore capacità ai valichi di frontiera e attraverso una rotta marittima dedicata” ha dichiarato l’Alto Rappresentante Ue Josep Borrell, condannando “l’uso di ospedali e civili come scudi umani da parte di Hamas. I civili devono poter lasciare la zona di combattimento”.
“Gli ospedali devono essere riforniti immediatamente delle forniture più urgenti e i pazienti” più gravi “devono essere evacuati in sicurezza”, ha aggiunto. “In linea con le conclusioni del Consiglio europeo del 26 ottobre, l’Ue ribadisce il diritto di Israele a difendersi in linea con il diritto internazionale e il diritto umanitario internazionale” e chiede “un accesso umanitario continuo, rapido, sicuro e senza ostacoli e che gli aiuti raggiungano chi ne ha bisogno attraverso tutte le misure necessarie, compresi i corridoi umanitari e le pause per le esigenze umanitarie” ha spiegato Borrell, accogliendo con favore “i risultati della conferenza umanitaria di Parigi del 9 novembre”.
L’Alto Rappresentante ha ribadito “il suo appello ad Hamas per il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi. È fondamentale che il Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr) abbia accesso agli ostaggi”. E, tornando sulla situazione degli ospedali di Gaza, a cominciare dallo Shifa, Borrell ha sottolineato che “il diritto umanitario internazionale stabilisce che gli ospedali, le forniture mediche e i civili all’interno degli ospedali devono essere protetti” (12 novembre).
Scholz indica Calvino per la Bei, Franco quasi fuori
Bruxelles (ANSA) – La ministra dell’Economia spagnola Nadia Calvino è in solitaria pole per la carica di presidente della Banca europea degli investimenti (Bei). A Malaga, a margine del congresso dei Socialisti europei, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha scandito il suo endorsement: “Nadia Calvino – ha detto – sarebbe un’ottima presidente”. Parole che suonano come una sinfonia funebre per i due principali concorrenti per la presidenza della Bei: la danese Margrethe Vestager e l’italiano Daniele Franco.
L’endorsement di Scholz è arrivato dopo un lungo bilaterale tenutosi a Malaga nella serata di venerdì tra il cancelliere e il premier spagnolo Pedro Sanchez. La Bei eroga quasi cento miliardi di prestiti all’anno e il suo contributo va a toccare i principali settori delle politiche europee. L’asse ispano-tedesco sigillato a Malaga sulla Bei potrebbe avere effetti anche sulla riforma del Patto di Stabilità.
E’ infatti Calvino, essendo la Spagna presidente del semestre europeo, a dare le carte dei negoziati sulla nuova governance. L’ultima proposta di mediazione lanciata da Madrid ha incontrato il placet di Francia e Germania, mentre l’Italia considera la bozza troppo punitiva per i Paesi ad alto debito. Da presidente in pectore della Bei, il potere negoziale di Calvino è destinato a crescere (11 novembre).
Assist di Scholz a Meloni sull’accordo con Tirana, ma Loefven frena
Roma (ANSA) – Dalla Germania arriva una sponda inaspettata a sostegno dell’accordo sui migranti siglato da Giorgia Meloni con l’Albania per la gestione dei flussi migratori. Una “non bocciatura” – tradotta dal linguaggio che diplomazia impone – che il cancelliere tedesco, il socialdemocratico Olaf Scholz, associa anzi alla disponibilità a seguire quel modello “con attenzione”. “L’Albania sarà presto membro dell’Ue – sottolinea il premier tedesco – e stiamo quindi parlando di come risolvere insieme sfide e problemi nella famiglia europea”.
Di diverso avviso il presidente del Pse, Stefan Loefven. “La migrazione va gestita usando un framework progressista” ossia attraverso percorsi inclusivi e modi per rendere la migrazione “una vittoria per le nostre società e per i migranti”. Questa è la proposta dei socialisti, rimarca Loefven. E “non il modo in cui il governo dell’estrema destra in Italia vuole esternalizzare le richieste di asilo in Albania”
La sinistra italiana, contraria al protocollo siglato dai governi di Roma e Tirana, aveva ipotizzato l’espulsione del premier albanese Edi Rama dal Pse. L’intesa prevede il trasferimento fino a 36 mila persone l’anno soccorse dalle autorità italiane verso due strutture in Albania (11 novembre).
La destra sfida Sanchez, in Spagna dilaga la protesta
Madrid (ANSA) – La destra spagnola si batte contro l’amnistia e conquista la piazza. L’alleanza tra Pp e Vox, uscita sconfitta nelle urne e nelle aule parlamentari, recupera forza nella protesta di popolo al grido ‘la Spagna non si arrende’. Centinaia di migliaia di spagnoli, in tutte le città del Paese, hanno lanciato un no forte e chiaro a Pedro Sanchez e alla decisione di concedere l’amnistia a favore degli indipendentisti catalani, in cambio dei voti per tornare al governo.
“Oggi è una giornata storica. E’ la prima volta – attacca il leader del Pp Alberto Nunez Feijòo – che convochiamo tutti gli spagnoli in tutto il Paese contro Sanchez, colpevole di aver comprato i voti necessari per andare al governo in cambio dell’impunità ai suoi alleati. Non ci fermeremo sino a quando non ci saranno nuove elezioni”.
La mobilitazione ampia, di massa, non impedirà al leader del Psoe di raggiungere la Moncloa, ma ha dimostrato che una grandissima parte della società spagnola boccia la soluzione avanzata dai socialisti per risolvere la questione catalana. Sul fronte della futura maggioranza, gli iscritti di Junts, hanno approvato l’accordo raggiunto a Bruxelles, mentre il Psoe ha invitato il Pp a rispettare l’esito elettorale (12 novembre).
Questa raccolta è una selezione editoriale basata sulla copertura europea dell’ANSA. La responsabilità editoriale di questa pubblicazione è dell’ANSA. Viene pubblicata il lunedì e il giovedì.