sk flag go to the original language article
This article has been translated by Artificial Intelligence (AI). The news agency is not responsible for the content of the translated article. The original was published by TASR.

Bratislava – La coesione e la cooperazione tra le regioni devono rimanere la base degli investimenti europei. Lo ha affermato il presidente del Bratislavský samosprávny kraj (BSK) Juraj Droba dopo l’incontro di martedì con il commissario europeo per il bilancio, la lotta contro le frodi e la pubblica amministrazione Piotr Serafin. La discussione si è concentrata sulla proposta del nuovo quadro finanziario pluriennale (QFP) per gli anni 2028 – 2034. Di ciò ha informato TASR la portavoce del BSK Lucia Forman.

«Per noi è importante concentrarci sull’obiettivo e sul risultato, affinché i fondi europei siano meno burocratici, più semplici e affinché ci occupiamo meno dei processi e di più di ciò che sul territorio rimane realmente costruito. Sono lieto che il commissario europeo abbia apprezzato questo approccio, così come l’utilizzo efficace e sensato dei fondi», ha dichiarato Juraj Droba.

La riunione ha riguardato anche il modo di garantire che la politica di coesione rimanga uno strumento forte di sviluppo regionale. Secondo il capo del BSK, le regioni si aspettano dalla nuova prospettiva finanziaria stabilità, prevedibilità e un vero partenariato. Ha inoltre ricordato che il rafforzamento della competitività dell’Europa non può avvenire a scapito della politica di coesione, che è la base dello sviluppo regionale, dell’innovazione e anche della stabilità sociale.

Il Bratislavský kraj nel Comitato delle regioni dell’UE sostiene che la politica di coesione rimanga accessibile a tutte le regioni

Ha sottolineato inoltre che le regioni devono essere partner a pieno titolo nel nuovo QFP. Il Bratislavský kraj, insieme alla delegazione slovacca e ceca nel Comitato delle regioni dell’UE, sostiene che la politica di coesione rimanga accessibile a tutte le regioni. Allo stesso modo, che i Piani nazionali regionali di partenariato contengano capitoli regionali obbligatori con proprie allocazioni e che la Commissione europea conduca negoziati diretti con le regioni.

Secondo lui è importante che la politica di coesione abbia un’allocazione autonoma e stabile e che i nuovi strumenti europei siano strettamente collegati alle esigenze territoriali. «Oltre alla posizione ufficiale del governo, dal mio punto di vista sono altrettanto importanti anche le voci delle autonomie regionali. Per questo oggi abbiamo discusso di come inserire nel quadro di questo bilancio a lungo termine gli interessi del Bratislavský kraj – e, a dire il vero, di tutte le regioni slovacche – in modo che il bilancio continui a sostenere lo sviluppo economico della Slovacchia», ha osservato Piotr Serafin.

Parte della riunione è stata anche la visita del commissario europeo all’Ekocentre Čunovo, che il BSK ha realizzato grazie alla cooperazione transfrontaliera tra Slovacchia, Austria e Ungheria. Si tratta di un complesso di educazione ambientale incentrato sulla tutela della natura, la biodiversità e le sfide climatiche, che allo stesso tempo funge da esempio modello di utilizzo efficace dei fondi europei. (2 dicembre)