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Bruxelles (ANSA) – I ministri dell’Economia dell’Ue hanno raggiunto l’intesa sul nuovo Patto di stabilità. I principi cardine restano quelli fissati nel Trattato di Maastricht: mantenere il deficit al di sotto del 3% del Pil e il debito al di sotto del 60%. Ma nelle nuove regole sono stati introdotti margini di flessibilità per evitare che il risanamento dei conti si trasformi in austerità, blocco degli investimenti e rallentamento della crescita.

“E’ stato trovato un compromesso di buonsenso, il Patto è migliorativo rispetto al passato”, ha sottolineato in serata la premier Giorgia Meloni non mancando di rammaricarsi per il “no” dell’Europa alla golden rule sugli investimenti. “La battaglia continua”, ha aggiunto. L’accordo prevede un aggiustamento annuo dello 0,5% del Pil in termini strutturali quando il deficit eccessivo supera il tetto del 3%, ma il ritmo della correzione deve tenere conto dell’aumento della spesa per interessi per non bloccare gli investimenti più urgenti.

I Paesi con un rapporto debito-Pil superiore al 90% dovranno far scendere il livello del disavanzo all’1,5%. Per farlo servirà un aggiustamento strutturale annuo dello 0,4% per quattro anni o dello 0,25% in sette anni, calcolato al netto degli interessi sul debito con l’impegno del Paese a fare investimenti e riforme.

La riduzione del debito dovrà essere dell’1% annuo per i Paesi che superano la soglia di un rapporto debito-Pil del 90% e dello 0,5% annuo per chi lo ha tra il 60 e il 90% del Pil. Tra il 2025 e il 2027 la Commissione europea, nello stabilire il percorso di risanamento dei conti, terrà conto degli oneri degli interessi sul debito sempre con l’obiettivo di lasciare ai Paesi spazio per gli investimenti (20 dicembre).

L’Ue raggiunge un accordo sul nuovo Patto per la migrazione e l’asilo

Bruxelles (ANSA) – Dopo dieci anni di tentativi, le istituzioni dell’Ue hanno trovato un accordo politico sulle cinque tessere legislative che costituiscono il cuore del nuovo Patto sulla migrazione e l’asilo. L’accordo archivia Dublino e introduce la “solidarietà obbligatoria” verso i Paesi di primo arrivo. Il giudizio da parte dei vertici europei è unanime: “Giornata storica”. Il governo dell’ungherese Viktor Orban invece “respinge con forza” l’accordo e assicura che non farà entrare “nessun migrante” contro la sua volontà.

Il nuovo Patto tuttavia non prevede ricollocamenti forzati ma contributi finanziari (20mila euro a persona) o “altre forme” per chi non accetta di aiutare gli altri Paesi ospitando fisicamente i migranti. A criticare il Patto, per motivi opposti, sono anche le Ong. Per Amnesty International la riforma farà “arretrare la legislazione europea in materia di asilo di decenni” e porterà a “una maggiore sofferenza umana”.

La nuova Procedura Rapida, che stabilirà chi ha diritto all’asilo e chi no, prevede poi che i migranti vengano ospitati in Centri di Permanenza senza avere accesso al territorio Ue. Per le Ong significa “detenzione” e quindi una riduzione ulteriore degli standard umanitari. “Grazie alla capacità di trovare il giusto equilibrio tra responsabilità e solidarietà siamo riusciti a portare avanti e concludere un negoziato che era fermo da anni”, ha commentato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi (20 dicembre).

Pornhub & soci nel mirino della Commissione europea

Bruxelles (ANSA) – La Commissione europea accende un faro sui colossi del porno inserendo i siti web per adulti Pornhub, Stripchat e XVideos tra le grandi piattaforme digitali sotto sorveglianza nell’ambito del Digital Services Act (Dsa). Per queste piattaforme varranno “obblighi più rigidi”, ha spiegato il commissario europeo per il Mercato interno, Thierry Breton, evidenziando che “creare un ambiente online più sicuro per i nostri figli è una priorità di applicazione del Dsa”.

Accanto alle big Google, Apple, Facebook, Amazon, X e TikTok e ad altre tredici piattaforme considerate regine del mercato digitale, ciascuna con più di 45 milioni di utenti attivi nell’Ue, i tre siti di materiale video pornografico saranno soggetti a norme più severe per garantire in particolare che mettano in atto le salvaguardie necessarie per la tutela dei minori e per contrastare la diffusione di contenuti illegali.

La Commissione europea sarà responsabile della supervisione di Pornhub, Stripchat e XVideos, in collaborazione con i coordinatori dei servizi digitali dei Paesi membri (20 dicembre).

L’Ue propone di ridurre lo status di protezione dei lupi

Bruxelles (ANSA) – La Commissione europea propone di ridurre lo status del lupo da “strettamente protetto” a “protetto”. L’esecutivo comunitario, ha dichiarato la presidente Ursula von der Leyen risponde a una richiesta di “maggiore flessibilità” da parte delle autorità locali. “Il ritorno dei lupi – ha spiegato – è una buona notizia per la biodiversità in Europa, ma la concentrazione di branchi di lupi in alcune regioni europee è diventata un pericolo reale, soprattutto per il bestiame”.

“Per gestire più attivamente le concentrazioni critiche di lupi, le autorità locali hanno chiesto una maggiore flessibilità. Il livello europeo dovrebbe facilitare questo processo e quello avviato oggi dalla Commissione è un passo importante”, ha aggiunto. Ora spetta al Consiglio Ue prendere la decisione, in modo che l’Unione possa chiedere che lo status venga modificato nella Convenzione sulla Conservazione della fauna selvatica e degli habitat naturali europei, nota come Convenzione di Berna (20 dicembre).

L’Ue apre una procedura di infrazione nei confronti di X

Bruxelles (ANSA) – La Commissione europea ha avviato “una procedura formale di infrazione nei confronti di X per sospetta violazione degli obblighi di contrasto ai contenuti Illegali e alla disinformazione, sospetta violazione degli obblighi di trasparenza, sospetto ‘Deceptive Design’ dell’interfaccia utente” ha annuncia su X il commissario europeo al Mercato interno Thierry Breton. E’ la prima volta che la Commissione avvia una procedura di infrazione sulla base del Digital Service Act (Dsa).

“Dopo l’avvio formale del procedimento – si legge in una nota – la Commissione continuerà a raccogliere prove, ad esempio inviando ulteriori richieste di informazioni, conducendo colloqui o ispezioni. L’avvio di un procedimento formale autorizza la Commissione ad adottare ulteriori misure di esecuzione, quali misure provvisorie e decisioni di non conformità. La Commissione ha inoltre la facoltà di accettare qualsiasi impegno assunto da X per porre rimedio alle questioni oggetto del procedimento”.

Nel mirino di Bruxelles è finita anche “l’efficacia delle misure adottate per combattere la manipolazione delle informazioni sulla piattaforma, in particolare l’efficacia del sistema delle cosiddette “Note della comunità” di X nell’Ue e l’efficacia delle relative politiche che attenuano i rischi per il discorso civico e i processi elettorali”, spiega Palazzo Berlaymont.

“Più alto è il rischio che le grandi piattaforme rappresentano per la nostra società, più specifici sono i requisiti del Digital Services Act. Prendiamo molto sul serio qualsiasi violazione delle nostre regole”, ha sottolineato la vice presidente della Commissione con delega alla Concorrenza, Margrethe Vestager. (18 dicembre).

Questa raccolta è una selezione editoriale basata sulla copertura europea dell’ANSA. La responsabilità editoriale di questa pubblicazione è dell’ANSA. Viene pubblicata il lunedì e il giovedì.