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Roma (ANSA) – L’annuncio di Charles Michel di candidarsi alle europee di giugno col Movimento Riformatore del Belgio porta un’eco di preoccupazione in Ucraina, che non trova grandi risultati sul terreno e guarda con apprensione ai tentennamenti dei partner sugli aiuti per difendersi dall’invasione russa. Lo scenario di una elezione a eurodeputato dell’attuale presidente del Consiglio europeo apre infatti alla possibilità di un interim in mano al primo ministro ungherese Viktor Orbán, il cui Paese assumerà la presidenza di turno del Consiglio a luglio.

Un’ipotesi che non piace a Kiev, di fronte alle posizioni filorusse di Budapest e all’avversione di Budapest al dare sostegno alla lotta ucraina. “Ho deciso di candidarmi alle elezioni europee del 2024”, ha annunciato Michel in un’intervista ai media belgi Le Soir, La Libre e De Standaard. E “se vengo eletto, prenderò il mio posto” al Parlamento europeo a metà luglio, ha confermato. I leader dell’Ue dovranno concordare rapidamente un successore per il suo posto vacante entro il 1 luglio, quando l’Ungheria assumerà la presidenza semestrale a rotazione del Consiglio.

In caso contrario, le regole comunitarie prevedono che l’incarico vada proprio allo Stato membro che detiene la presidenza di turno. Il nuovo tassello di incertezza va ad aggiungersi ai nodi ancora irrisolti sul sostegno occidentale a Kiev. L’Ucraina aspetta ancora di ricevere un pacchetto da 50 miliardi di euro dall’Ue, dopo che proprio Budapest si è messa di traverso. Oltreoceano manca ancora l’ok del Congresso degli Stati Uniti ai 50 miliardi di dollari in aiuti per il Paese invaso (7 gennaio).

Meloni, ‘costruire una maggioranza alternativa in Europa’

Roma (ANSA) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni non ha ancora deciso se candidarsi alle europee, l’obiettivo è “costruire una maggioranza alternativa in Europa”, senza alleanze con la sinistra al Parlamento europeo. Lo ha annunciato la premier in conferenza stampa. Quella se candidarsi in Ue “è una decisione che ancora non ho preso” ha detto Meloni, per cui “niente conta di più che sapere di avere il consenso”. Misurarsi con le urne “anche adesso sarebbe utile e interessante”, ha aggiunto.

L’obiettivo, ha spiegato la premier, è “costruire una maggioranza alternativa in Europa”. “Non sarei disposta a fare una maggioranza stabile in parlamento con la sinistra”, un “ragionamento diverso” è il sostegno: “quando si forma la nuova Commissione”, “si fa un accordo” e “ciascuno nomina un commissario, poi i partiti di governo” tendono a votare a favore dell’accordo, ha detto la premier, ricordando che anche nel caso di Ursula von der Leyen la Commissione è stata votata anche da partiti come il Pis polacco che poi “non hanno mai fatto parte della sua maggioranza”.

Il perimetro a destra resta, tuttavia, incerto. “Con Afd – ha spiegato da leader dell’Ecr, la famiglia dei Conservatori europei – ci sono delle distanze insormontabili a partire dal tema dei rapporti con la Russia a differenza di Le Pen che fa un ragionamento più interessante” (4 gennaio).

Il Belgio alla guida dell’Ue, von der Leyen: ‘urgente stabilizzare gli aiuti all’Ucraina’

Il premier belga Alexander De Croo e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen

Bruxelles (ANSA) – Allo scoccare del primo gennaio il Belgio ha assunto la presidenza di turno del Consiglio Ue, con una missione, sintetizzata in un programma di quarantanove pagine svelato poco prima delle festività natalizie, che sarà rivolta a “finalizzare l’agenda” del mandato condotto dalla Commissione europea di Ursula von der Leyen e a “definire gli orientamenti” per l’esecutivo che verrà.

Un primo tempo da giocare entro il 25 aprile, quando la legislatura chiuderà i battenti approvando i “154 testi” che, è stato l’avvertimento della presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, “restano da chiudere” sui 236 approvati dal 2019 dall’assemblea. Un lavoro titanico con alcuni traguardi da mettere in sicurezza più degli altri per il secondo tempo: l’attuazione del nuovo Patto per la migrazione e l’asilo, l’implementazione della riforma della governance economica, l’assistenza all’Ucraina e l’allargamento al vicinato orientale.

“Vanno fatti progressi urgentemente per stabilizzare il nostro aiuto finanziario” all’Ucraina, ha sottolineato von der Leyen nella conferenza stampa con il primo ministro del belgio Alexander De Croo nell’ambito della visita dell’esecutivo europeo alla presidenza belga di turno dell’Ue. “La priorità è un accordo a 27”, ha affermato in merito a un’intesa che possa coinvolgere anche l’Ungheria, dopo lo stallo al Consiglio europeo di dicembre, “ma naturalmente dobbiamo prepararci per altre opzioni operative che stiamo preparando”.

“La Commissione – ha spiegato – si presenterà al Consiglio europeo con soluzioni operative per garantire che si possa raggiungere un accordo sullo strumento per l’Ucraina. Il Belgio avrà poi il compito chiave di trasformare l’accordo politico sullo strumento attraverso il Consiglio e il Parlamento il più rapidamente possibile” (5 gennaio).

Borrell incontra esponente di Hezbollah a Beirut

Roma/Bruxelles (ANSA) – Il capo della politica estera dell’Unione Europea Josep Borrell ha incontrato oggi a Beirut un alto esponente di Hezbollah, il ‘Partito di Dio’ sostenuto dall’Iran, come parte di una missione che punta a evitare che il Libano venga trascinato nella guerra tra Israele e Hamas. Borrell ha avuto colloqui con il leader del gruppo parlamentare di Hezbollah, Mohammad Raad, hanno riferito i media libanesi.

Una fonte dell’Ue ha confermato l’incontro, avvenuto poche ore dopo che i militanti del gruppo hanno lanciato una raffica di razzi contro una base militare israeliana in risposta all’uccisione di un alto esponente di Hamas in un presunto attacco israeliano a Beirut martedì. L’Ue è “impegnata in un dialogo diplomatico con tutti i rappresentanti politici rilevanti che hanno influenza sulla situazione sul campo o che hanno un interesse in essa”, ha detto la fonte.

Borrell è impegnato in una visita in Libano per discutere della situazione a Gaza e del suo impatto sulla regione, in particolare sulle zone nei pressi del confine israelo-libanese. “È imperativo evitare un’escalation regionale in Medio Oriente” ha detto l’Alto rappresentante in conferenza stampa a Beirut con Abdallah Bouhabib, ministro degli Esteri libanese. “È assolutamente necessario evitare che il Libano venga trascinato in un conflitto regionale”, ha aggiunto (6 gennaio).

A dicembre l’inflazione sale al 2,9% nell’Eurozona

Bruxelles (ANSA) – Si arresta la discesa dell’inflazione a dicembre nell’Eurozona. Secondo la stima flash di Eurostat, il mese scorso l’indice che misura l’andamento dei prezzi al consumo si è attestato al 2,9% rispetto al 2,4 di novembre. A incidere sull’andamento dell’inflazione soprattutto una riduzione dei prezzi dell’energia meno marcata: a dicembre la flessione è stata del 6,7% contro l’11,5 di dicembre. L’aumento più forte è stato invece quello dei prezzi di alimentari, alcolici e tabacco (più 6,1% contro il 6,9% di novembre) (5 gennaio).

Questa raccolta è una selezione editoriale basata sulla copertura europea dell’ANSA. La responsabilità editoriale di questa pubblicazione è dell’ANSA. Viene pubblicata il lunedì e il giovedì.