Bruxelles (dpa) – Il governo federale tedesco insiste, nei negoziati sul finanziamento del prossimo bilancio pluriennale dell’UE, su uno sconto contributivo per la Germania. Per la Repubblica Federale non è fondamentalmente concepibile un quadro finanziario pluriennale senza un sistema di compensazione, ha dichiarato il ministro di Stato tedesco per l’Europa Gunther Krichbaum a margine delle consultazioni UE sul tema a Bruxelles. È necessaria una ripartizione equa degli oneri.
Come contesto della richiesta valgono, tra l’altro, calcoli secondo i quali i contributi netti tedeschi dovrebbero continuare ad aumentare in futuro, indipendentemente dalle modifiche strutturali previste – e questo anche in rapporto ad altri grandi contributori netti come la Francia.
La Germania, in quanto maggiore economia dell’UE, è già oggi il paese che, al netto, versa di gran lunga più denaro nel bilancio comunitario europeo. Lo scorso anno sono stati versati contributi per circa 27,4 miliardi di euro. Dal bilancio dell’UE sono però tornati in Germania solo 12,6 miliardi di euro, per cui il contributo netto è stato di circa 15 miliardi di euro.
Berlino non vuole accettare neanche il prelievo per le grandi imprese
Krichbaum ha inoltre sottolineato che la proposta della Commissione europea comprende diverse componenti che la Germania non può sostenere. Si tratta del mero volume, ma anche del piano di sottoporre a un’ulteriore imposizione fiscale le grandi imprese con un fatturato superiore a 100 milioni di euro.
«Non lo riteniamo adeguato ai tempi, perché proprio in questo periodo è fondamentale rimanere competitivi – non solo all’interno dell’Unione europea, ma in particolare al di fuori dell’Unione europea», ha dichiarato il politico dell’Unione Cristiano-Democratica (CDU). Pertanto è importante non gravare ulteriormente le imprese con le imposte.
Il prossimo bilancio pluriennale dell’UE dovrebbe valere per il periodo dal 2028 fino alla fine del 2034 e consentire spese per circa duemila miliardi di euro. Si tratta di circa 700 miliardi di euro in più rispetto a quanto attualmente previsto per l’attuale periodo di bilancio settennale. Secondo la volontà della Commissione europea, le attuali regole sugli sconti in futuro non dovrebbero più esistere. Secondo le proprie dichiarazioni, la Germania riceve attualmente, al netto dell’inflazione, una riduzione del contributo pari a 3,67 miliardi di euro all’anno. (16 dicembre)
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