Bruxelles (ANSA) – Il capo della diplomazia europea, Josep Borrell, dopo un primo dietrofront ha deciso che il Consiglio informale Esteri-Difesa, il Gymnich, non si terrà più a Budapest ma a Bruxelles perché, ha detto, occorre inviare “un messaggio simbolico” a Viktor Orban, dopo i suoi viaggi non concordati a Mosca e Pechino. Al Consiglio Affari Esteri l’Ungheria non ha cambiato il trend inaugurato con la presidenza di turno.
Ha continuato ad opporsi all’invio di armi a Kiev e, assieme alla Slovacchia, ha avviato una consultazione in Ue contro “l’inaccettabile” stop alle forniture di petrolio russo attraverso l’oleodotto Druzhba che, secondo Budapest, avrebbe deciso Kiev. Borrell, alla fine, si è convinto. E questo nonostante la “forte divisione” emersa nei 27 nel corso della riunione. Non ne erano entusiasti, ad esempio, Germania, Spagna, e Lussemburgo.
Contro il trasferimento della riunione informale di fine agosto a Bruxelles si è schierata anche l’Italia,. “Non si tratta – ha spiegato il ministro degli Esteri Antonio Tajani – di rispettare o condividere quello che fa un governo, si tratta di condividere e rispettare la presenza dell’Ungheria all’interno dell’Ue”. “Non si tratta – ha spiegato il ministro degli Esteri Antonio Tajani – di rispettare o condividere quello che fa un governo, si tratta di condividere e rispettare la presenza dell’Ungheria all’interno dell’Ue”.
Varsavia ha invece lanciato una controproposta tattica: tenere il Gymnich in Ucraina. Proposta sostenuta da tutti gli Stati membri eccetto uno: l’Ungheria. La stessa che, per bocca del ministro degli Esteri Péter Szijjártó, ha definito poi “infantile” il tentativo di “minare” la presidenza ungherese portando la riunione a Bruxelles. Ma Borrell ha tirato dritto, forte dell’opposizione “di 25 Stati membri” alla cosiddetta missione di pace di Orban (22 luglio).
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