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Bruxelles (ANSA) – All’ultimo giro di boa si complicano i piani di Ursula von der Leyen sulla nuova Commissione. Ed è l’Italia, ancora una volta, a dividere la maggioranza che lo scorso luglio ha sostenuto il bis della numero uno di Palazzo Berlaymont. La nomina di Raffaele Fitto a vicepresidente esecutivo, con potenziali deleghe cruciali come quella ai dossier economici ha fatto drizzare i capelli ai liberali, convinti che un tassello così importante della futura Commissione non possa andare ad un esponente di un partito che considerano come anti-Ue.

Sul ruolo da assegnare a Fitto si scontrano due visioni: quella del Ppe, convinto che premiare il governo di Giorgia Meloni significhi avvicinarlo alle posizioni più moderate dei popolari; e quella di chi, come Renew, punta ad una maggioranza che anche in futuro resti quella che ha votato l’Ursula bis. Con Fratelli d’Italia fuori e i Verdi dentro. Von der Leyen, annusando l’aria di tempesta, si è recata di persona all’Eurocamera dove, è stato confermato da più fonti qualificate, ha visto i presidenti di Renew, dei Verdi e dei socialisti Ue.

Ma al primo bilaterale in agenda, quello con Valerie Hayer, è arrivata subito la doccia fredda. “La nomina di Fitto desta preoccupazione”, ha spiegato la capogruppo, a quanto si è appreso da chi segue il dossier nomine. In mattinata, invece, ad esprimersi era stato il leader del Ppe, Manfred Weber, confermando che a Fitto sarà assegnata una vicepresidente esecutiva e sottolineando come saranno 14 i membri della Commissione di segno popolare.

Mercoledì prossimo von der Leyen dovrebbe presentare la nuova squadra. Poi, dopo poche settimane, cominceranno le audizioni (4 settembre).

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