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Bruxelles (ANSA) – Arriva la proposta italiana per allentare i vincoli sulle auto diesel e benzina, ma nell’Ue si profila un percorso in salita dopo la faticosa trattativa di un anno fa attorno a uno dei provvedimenti cardine del ‘Green Deal’. Il piano del ministro dell’Industria Adolfo Urso punta soprattutto ad anticipare dal 2026 all’inizio del 2025 il riesame del regolamento Ue che fissa per il 2035 l’addio al motore a scoppio endotermico.

Sul tavolo anche l’istituzione di un Fondo Ue per compensare i maggiori costi sostenuti dai produttori per far fronte alla transizione. Le norme Ue varate un anno fa stabiliscono per le nuove auto e per i veicoli commerciali leggeri un taglio delle emissioni di anidride carbonica allo scarico del 100% nel 2035. Urso porterà la proposta a Bruxelles dapprima in un incontro informale il 25 settembre dedicato al settore dell’auto e organizzato dalla presidenza del Consiglio Ue ungherese, e poi il 26 settembre al Consiglio Competitività.

Oltre alla scadenza del 2035 il comparto guarda con attenzione anche al rischio che già si profila dal prossimo anno: con i primi target sulla quota di auto a basse emissioni, i produttori potrebbero affrontare sanzioni per miliardi di euro. Al momento della trattativa tra Stati Ue lo scorso anno la Germania aveva alzato la voce, inserendo una eccezione per gli e-fuels, ma al momento il comparto dell’auto tedesca sta vivendo una pesante crisi legata al mancato boom dell’elettrico.

E mentre si attende il varo di politiche di incentivo, non è chiaro che posizione prenderà Berlino sul dossier. Come non è scontata la posizione francese. Una delle voci politiche più esplicite nel chiedere un ripensamento all’addio al motore a benzina (quasi tutte di centro-destra e destra) è comunque del tedesco Manfred Weber, il presidente dei Popolari europei (22 settembre).

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