Bruxelles (ANSA) – La Commissione europea propone di introdurre un price cap dinamico e temporaneo al gas “per evitare un’eccessiva volatilità dei prezzi e prevenire picchi estremi sul mercato dei derivati energetici”. E’ quanto si legge nella bozza del nuovo pacchetto di misure contro il caro energia che sarà presentato domani dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.
La proposta di un tetto dinamico “di emergenza” viene segnalata come “misura di ultima istanza” volta a “stabilire un prezzo dinamico massimo al quale le transazioni di gas naturale possono essere effettuate sui mercati spot Ttf a condizioni specifiche”. Se attivata, potrà restare in vigore “per un periodo non superiore ai tre mesi”.
L’esecutivo europeo inoltre propone di sviluppare un nuovo indice di prezzo complementare per il Gnl, alternativo rispetto al Ttf di Amsterdam. L’Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione tra i regolatori energetici (Acer) sarà incaricata di “raccogliere le informazioni necessarie per creare questo nuovo benchmark entro la fine del 2022” e “l’indice dovrebbe essere disponibile in tempo per la prossima stagione di riempimento” degli stoccaggi “all’inizio del 2023”.
Bruxelles propone, inoltre, “di dotare l’Ue degli strumenti giuridici per l’acquisto congiunto di gas”. La piattaforma comune dovrebbe “coordinare il riempimento” degli stock e prevede “una partecipazione obbligatoria degli Stati membri all’aggregazione della domanda per almeno il 15% del volume di riempimento dello stoccaggio”.
Davanti alla crisi energetica, oltre alla piattaforma di acquisti comuni, “la Commissione europea propone intese” di solidarietà “direttamente applicabili” a livello comunitario e tra i diversi Stati membri “in assenza” di accordi bilaterali tra loro, indica l’esecutivo Ue, che chiede di estendere “l’obbligo di fornire solidarietà agli Stati membri non collegati con gli impianti di Gnl”. La Commissione conferma anche l’intenzione di modificare il suo quadro temporaneo di crisi sugli aiuti di Stato per dare ai governi Ue più spazio per sostenere le loro imprese davanti al caro energia.
Bruxelles è “pronta, se necessario, a far scattare l’allerta Ue” per rendere obbligatorio il taglio del 15% dei consumi di gas già concordato, si evince ancora dalla bozza. Contro il caro energia la Commissione propone anche un uso flessibile, mirato e temporaneo, delle risorse dei Fondi di sviluppo regionale, del Fondo sociale europeo e dei fondi di Coesione nei programmi 2014-2020 (17 ottobre).
Intesa tra 14 Paesi Nato e la Finlandia sullo scudo aereo
Bruxelles (ANSA) – I ministri della Difesa di 14 alleati della NATO e della Finlandia si sono riuniti a Bruxelles per firmare una lettera d’intenti per lo sviluppo di una ‘European Sky Shield Initiative’. Guidata dalla Germania, secondo quanto si apprende, l’iniziativa mira a creare un sistema europeo di difesa aerea e missilistica attraverso l’acquisizione comune di attrezzature di difesa aerea e missili da parte delle nazioni europee. Ciò rafforzerà la difesa aerea e missilistica integrata della Nato.
“Questo impegno è ancora più cruciale oggi che assistiamo agli attacchi missilistici spietati e indiscriminati della Russia in Ucraina, che uccidono civili e distruggono infrastrutture critiche. In questo contesto, accolgo con grande favore la leadership della Germania nel lancio dell’iniziativa European Sky Shield”, ha dichiarato il vice segretario generale della Nato Mircea Geoană. “I nuovi mezzi, pienamente interoperabili e perfettamente integrati nella difesa aerea e missilistica della Nato, migliorerebbero significativamente la nostra capacità di difendere l’Alleanza da tutte le minacce aeree e missilistiche”.
“L’iniziativa consentirà a tutte le nazioni partecipanti di sviluppare congiuntamente un sistema di difesa aerea utilizzando soluzioni interoperabili e pronte all’uso. Questo approccio multinazionale offre alle nazioni un modo flessibile per rafforzare la propria deterrenza e difesa in modo efficiente ed economico”, ha precisato. Le nazioni firmatarie sono Belgio, Bulgaria, Estonia, Germania, Lettonia, Lituania, Norvegia, Paesi Bassi, Slovacchia, Slovenia, Romania, Regno Unito e Ungheria (13 ottobre).
Il Consiglio Ue approva missione addestramento per ucraini
Lussemburgo (ANSA) – Il Consiglio Affari Esteri dell’Ue, a quanto si apprende, ha approvato la missione di addestramento europea per 15mila soldati ucraini. I ministri degli Esteri dei 27 si riuniscono oggi in Lussemburgo.
“L’obiettivo della missione – recita una nota del Consiglio – è contribuire a migliorare la capacità militare delle forze armate ucraine di condurre efficacemente operazioni militari, al fine di consentire all’Ucraina di difendere la propria integrità territoriale all’interno dei confini internazionalmente riconosciuti, esercitare efficacemente la propria sovranità e proteggere i civili”.
In risposta alla richiesta di sostegno militare dell’Ucraina, la missione per l’Ucraina (EUMAM Ucraina) “fornirà addestramento individuale, collettivo e specializzato alle forze Armate ucraine, comprese le loro Forze di Difesa Territoriale, nonché il coordinamento e la sincronizzazione delle attività degli Stati membri a sostegno dell’addestramento”.
L’EUMAM Ucraina “opererà nel territorio degli Stati membri dell’Ue” e avrà “il suo quartier generale operativo all’interno dell’EEAS a Bruxelles – il servizio per l’azione esterna, ovvero il braccio diplomatico-militare dell’Ue – al fine di garantire il coordinamento generale a livello strategico”. “Il viceammiraglio Hervé Bléjean, direttore della Capacità di pianificazione e condotta militare, sarà il comandante della missione”.
Il mandato della missione non esecutiva durerà inizialmente due anni e l’importo di riferimento finanziario per i costi comuni per questo periodo sarà di 106.700.000 euro. “La missione garantirà il coordinamento con le attività bilaterali degli Stati membri a sostegno dell’Ucraina, nonché con altri partner internazionali che condividono le stesse idee, e sarà aperta alla partecipazione di Stati terzi”, si legge ancora nella nota (17 ottobre).
Pacchetto di sanzioni all’Iran dopo la repressione
Bruxelles (ANSA) – Il Consiglio Affari Esteri dell’Ue, a quanto si apprende, ha approvato un pacchetto di sanzioni all’Iran legato alle repressioni delle ultime proteste. Le misure restrittive colpiranno undici persone e quattro entità iraniane. Saranno soggetti al divieto di rilascio del visto e al congelamento dei beni da parte dell’Ue.
Tra i destinatari delle sanzioni c’è “la cosiddetta polizia morale, una parola che non è davvero appropriata quando si vedono i crimini che vengono commessi”, ha detto la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock.
“L’Ue agirà sempre contro le gravi violazioni dei diritti umani” ha scritto su Twitter l’alto rappresentante della politica estera Ue Josep Borrell, plaudendo alla “decisione unanime” di “intervenire contro i responsabili in Iran della morte di Mahsa Amini e della violenta repressione delle proteste pacifiche” (17 ottobre).
Commissione Esteri Parlamento europeo, riconsiderare fondi Ue a Belgrado
Bruxelles (ANSA) – I negoziati di adesione all’Ue con la Serbia dovrebbero avanzare solo se Belgrado si allinea alle sanzioni adottate dall’Unione contro la Russia e compie progressi significativi nelle riforme richieste dall’Ue. Questa la posizione espressa dal Parlamento europeo nella raccomandazione sulla nuova strategia dell’Unione per l’allargamento, approvata dalla commissione Esteri con 49 voti favorevoli, 5 contrari e 8 astenuti.
Nel testo si sottolinea la necessità di dare priorità all’allineamento dei paesi che aspirano a far parte dell’Ue con la politica estera e di sicurezza comune decisa a Bruxelles. Alla luce di ciò, osservano gli eurodeputati, tutti i fondi dell’Ue per la Serbia dovrebbero essere riconsiderati, al fine di garantire che tutte le spese dell’Ue siano pienamente in linea con i suoi obiettivi ed interessi strategici. La Serbia, storica alleata della Russia, pur condannando l’aggressione contro l’Ucraina e l’annessione illegale di Mosca di quattro province dell’Ucraina, si è rifiutata finora di imporre le sanzioni decise dall’Ue contro il Cremlino (13 ottobre).
Questa raccolta è una selezione editoriale basata sulla copertura europea dell’ANSA. La responsabilità editoriale di questa pubblicazione è dell’ANSA. Viene pubblicata il lunedì e il giovedì.