Bruxelles (ANSA) – Dopo la decisione di Berlino, annunciata a settembre, di ripristinare i controlli alle frontiere terrestri, da Amsterdam arriva un ulteriore colpo al sistema Schengen, alimentando i timori di un suo collasso. Il governo olandese, fanno sapere da Bruxelles, ha notificato alla Commissione europea la sua intenzione di reintrodurre i controlli ai confini terrestri per sei mesi, dal 9 dicembre fino all’8 giugno 2025 per contrastare l’immigrazione irregolare.
La decisione di Amsterdam, ora al vaglio di Palazzo Berlaymont, si inscrive nella durissima stretta contro i migranti varata dal nuovo governo olandese dominato dalla destra nazionalista di Geert Wilders. Lo stesso governo che ha promesso “il regime di asilo più severo di sempre” e ha chiesto, subito emulato dall’Ungheria di Viktor Orbán, una deroga al sistema di migrazione e asilo dell’Ue.
“La posizione della Commissione è molto chiara quando si tratta del codice frontiere Schengen, perché questo è il quadro che reintroduce i controlli alle frontiere, che devono essere strettamente necessari e anche proporzionati” ha spiegato una portavoce della Commissione Ue, ribadendo che “questo tipo di misura dovrebbe rimanere eccezionale” e “strettamente limitata nel tempo come ultima istanza, o in caso di grave minaccia all’ordine pubblico o alla sicurezza interna dello Stato” (13 novembre).
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