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Varsavia (ANSA) – L’Europa che conta si è data appuntamento a Varsavia per gettare le fondamenta di una strategia comune, in primis sulla difesa ma, a cascata, anche su altri temi cruciali, come la guerra in Ucraina e il rapporto con gli Stati Uniti. Il formato è nuovo: il Weimar Plus. Ovvero Francia, Germania e Polonia, i membri originali, più Italia, Spagna, Regno Unito e l’Ue. Ad aprire le danze i ministri degli Esteri, benché sia già allo studio un vertice dei leader.

Il padrone di casa, Radosław Sikorski, ha annunciato un’intesa “politica” sugli eurobond per finanziare la difesa Ue. “Si tratta di una scelta positiva che va attuata: vedremo se potremo trasformare la nostra volontà politica in una decisone concreta, dato che servirà la Commissione Europea e l’accordo con tutti gli altri”, ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani. “Però è un passo in avanti”. Sinora Berlino si era sempre opposta, capofila dei falchi del rigore.

Certo, il governo è dimissionario – il liberale Christian Lindner era il custode dei conti, il suo licenziamento ha aperto la crisi – e si vedrà se il prossimo esecutivo confermerà quella che pare una svolta decisiva. Perché di fatto aprirebbe la via ad una specie di Recovery per la geopolitica.

Il Weimar Plus ha riaffermato la volontà di aiutare l’Ucraina, la necessità di arrivare ad una “pace giusta” che non preveda la capitolazione di Kiev e persino la disponibilità ad “assumersi l’onere del sostegno militare e finanziario” nel contesto di una “possibile riduzione” del coinvolgimento degli Stati Uniti nonché, più in generale, di un “rafforzamento” delle capacità belliche europee, andando oltre il 2% del Pil (19 novembre).

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