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Bruxelles (ANSA) – Per la prima volta nella storia la Commissione europea nega un miliardo di euro di fondi Ue, come ritorsione contro l’atteggiamento di Budapest, accusata di non aver fatto abbastanza, come più volte richiesto, per il ripristino dello Stato di diritto. L’Ungheria era finita nella lente di Bruxelles in seguito a numerosi casi di corruzione negli appalti pubblici e di mancanza di trasparenza in aperta violazione dei principi europei.

Una mossa contro cui s’è scagliata la Lega, alleata al Parlamento europeo nel gruppo dei Patrioti, a Fidesz, il partito del premier magiaro Viktor Orban. “Il taglio dei fondi europei all’Ungheria è un vergognoso attacco ai diritti, alla libertà, alla solidarietà e alla democrazia”, è il duro commento di Via Bellerio. Questo miliardo, definitivamente negato a Budapest, fa parte delle risorse destinate all’Ungheria ma già congelate da anni dalla Commissione preoccupata dall’operato di Orban.

Già nel 2022 Bruxelles aveva avviato una procedura di “condizionalità” contro l’Ungheria, con l’obiettivo di bloccare gli esborsi europei se Orban non avesse fatto passi avanti sul fronte della tutela della giustizia e della legalità. Budapest nel frattempo, tra mille proteste e passi falsi, ha intrapreso un cammino di riforme che hanno comunque permesso di sbloccare alcuni fondi. Tuttavia, ancora un totale di 19 miliardi di euro è rimasto congelato (1 gennaio).

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