I paesi dell’UE e il Parlamento europeo hanno raggiunto nella notte tra mercoledì e giovedì un accordo provvisorio sui paesi terzi sicuri.
Lo comunica il Consiglio dei ministri dell’UE in un comunicato stampa.
I paesi terzi sicuri danno ai paesi dell’UE la possibilità di respingere una domanda d’asilo quando i richiedenti asilo avrebbero potuto chiedere e ricevere protezione internazionale in un paese al di fuori dell’UE, che è considerato sicuro per loro.
La proposta è una delle tre proposte centrali della presidenza danese dell’UE, che mirano a inasprire la politica europea in materia di asilo e migrazione.
La settimana scorsa il ministro per l’immigrazione e l’integrazione Rasmus Stoklund (S) è riuscito a ottenere il sostegno dei paesi dell’UE alla proposta.
Anche il Parlamento europeo ha dato il suo assenso, quindi all’accordo manca solo un’approvazione definitiva. Ciò rallegra il ministro danese:
– Migliaia di migranti annegano nel Mediterraneo o vengono sfruttati da trafficanti di esseri umani che guadagnano fortune a loro spese.
– È fondamentale che adottiamo misure per fermare i fattori di attrazione che mantengono in vita un sistema malsano e disumano, afferma Rasmus Stoklund.
Il concetto di “paesi terzi sicuri” apre allo stesso tempo la possibilità di centri di accoglienza al di fuori dell’UE.
Qui, in teoria, i paesi dell’UE potrebbero inviare i richiedenti asilo mentre le loro domande vengono esaminate.
È da tempo un desiderio della parte danese.
– Durante la nostra presidenza siamo riusciti a rivedere il concetto di “paese terzo sicuro” in tempi record, in modo che gli Stati membri possano concludere accordi con paesi terzi sicuri per il trattamento delle domande d’asilo al di fuori dell’Europa, afferma Rasmus Stoklund.
La Danimarca ha inoltre ottenuto il sostegno dei paesi dell’UE a una proposta di centri di rimpatrio al di fuori dell’UE.
Essi dovranno ospitare i richiedenti asilo respinti fino a quando potranno essere rimandati nel paese di origine.
Secondo l’accordo tra i paesi dell’UE, i centri di rimpatrio possono anche essere la destinazione finale se il richiedente asilo respinto non vuole tornare a casa.
I centri di partenza devono ora essere concordati anche con il Parlamento europeo.
L’accordo notturno tra i paesi dell’UE e il Parlamento europeo sui paesi terzi sicuri deve ora essere definitivamente confermato da entrambe le istituzioni prima che le norme entrino in vigore.
Si prevede che ciò avvenga in modo che le nuove norme possano essere applicate dal 12 giugno 2026.
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