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Bruxelles (ANSA) – All’Italia andranno 14,9 miliardi di euro dei 150 miliardi del programma Safe, che è parte del RearmEU. In tutto sono 19 i Paesi europei che hanno chiesto i prestiti erogati dalla Commissione Europea. “Oggi lanciamo un forte messaggio politico”, ha commentato il Commissario alla Difesa Andrius Kubilius.

Al primo posto spicca però la Polonia, con 43 miliardi allocati, seguita da Francia, Romania e Ungheria, con circa 16 miliardi ciascuna. Le cifre sono ad ogni modo preliminari, dato che ora ogni Paese dovrà fornire un “piano dettagliato” (entro novembre) su come intende mettere a terra i finanziamenti.

A quel punto i tecnici della Commissione studieranno le carte per essere sicuri che i progetti rispecchino i criteri previsti dal regolamento. Se tutto procede secondo i piani, il Consiglio Ue approverà entro la fine dell’anno e i quattrini inizieranno ad essere trasferiti agli Stati membri, all’incirca entro il primo trimestre del 2026.

“Safe è un successo storico dell’Ue”, ha notato Kubilius. “Col libro bianco sulla Difesa ci siamo impegnati a sostenere il riarmo degli Stati europei e dell’Ucraina e meno di sei mesi dopo ci siamo”. Safe prestiti a tassi competitivi e a lungo termine agli Stati e finanzieranno iniziative di approvvigionamento urgenti e su larga scala, garantendo che l’industria europea della difesa possa fornire le attrezzature necessarie quando sono più necessarie.

Per massimizzare l’impatto e ridurre la frammentazione, i progetti si baseranno su appalti comuni, che coinvolgeranno almeno uno Stato membro che beneficia di Safe e altri Stati membri, nonché l’Ucraina e i Paesi SEE-EFTA (tuttavia, alla luce delle attuali realtà geopolitiche, Safe sosterrà temporaneamente anche gli appalti dei singoli Stati membri per garantire la consegna tempestiva di beni critici).

I prestiti dell’Ue per il finanziamento del nuovo programma consentiranno di concedere prestiti a lungo termine a prezzi competitivi e con strutture interessanti agli Stati membri che ne fanno richiesta. Le condizioni di questi prestiti beneficiano del forte rating creditizio dell’Ue (9 settembre).

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