Roma (ANSA) – Dopo giorni di indecisione, la Germania apre all’invio dei carri armati Leopard all’Ucraina, annunciando che Berlino è pronta ad autorizzare la Polonia a fornire i tanto desiderati tank tedeschi Leopard a Kiev. “Se ci verrà posta la richiesta, allora non ci opporremo”, ha riferito la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock alla televisione francese Lci, dopo il vertice tra il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente francese Emmanuel Macron a Parigi.
“Per il momento la domanda non è stata posta” dalla Polonia, tenuta a fare richiesta ufficiale a Berlino, ha comunque evidenziato Baerbock. “Sappiamo quanto siano importanti questi carri armati ed è per questo che ne stiamo discutendo ora con i nostri partner”, ha aggiunto. L’apertura di Berlino arriva dopo che nel giorno 333 della guerra, da Mosca lo speaker della Duma russa Viacheslav Volodin ha evocato durissime ritorsioni per il sostegno militare occidentale all’Ucraina, soprattutto in caso di invio dei tank.
La decisione tedesca sui Leopard della Polonia arriva dopo giorni di stallo sulla questione dei carri armati tanto richiesti dalle forze ucraine per ottenere un chiaro vantaggio offensivo sugli invasori. E giunge a conclusione di una giornata in cui da Parigi Scholz ha difeso la cautela sulla fornitura dei tank, sottolineando che “il modo in cui noi abbiamo agito in passato è stato sempre in stretto coordinamento con i nostri amici ed alleati, e continueremo ad agire in funzione della situazione concreta”. Intanto, anche Macron entra nella partita delle armi pesanti, “non escludendo” la fornitura di carri armati Leclerc a Kiev: “Ho chiesto al ministro della Difesa di lavorarci su”, ma in ogni caso, ha spiegato, “è qualcosa che si valuta tutti insieme” (22 gennaio).
Via libera dell’Ue, altri 500 milioni di aiuti militari a Kiev
Bruxelles (ANSA) – I 27 ministri degli Esteri dell’Ue riuniti oggi a Bruxelles per il Consiglio affari esteri hanno dato il via libera politico a una nuova tranche di aiuti militari all’Ucraina del valore di 500 milioni nel quadro delle risorse dello European Peace Facility. Lo fa sapere la presidenza di turno svedese. La decisione formale, sottolineano fonti diplomatiche, sarà invece presa da un prossimo Coreper.
“Il tema dei carri armati è importante ma si deve tenere in considerazione la quantità di aiuti militari che è stata decisa alla riunione di Ramstein”, ha osservato l’Alto rappresentante della politica estera Ue Josep Borrell al termine del Consiglio Affari Esteri. “La nota principale che è emersa dalla nostra discussione è che la Germania non bloccherà i Paesi che decidono di inviare i tank”.
L’Ungheria, da parte sua ha annunciato il proprio sostegno alla nuova tranche di aiuti militari a Kiev, dopo che nei giorni scorsi aveva fatto resistenze al via libera. “Qualsiasi decisione che possa portare al prolungamento della guerra è contraria ai nostri interessi, e quindi non consideriamo giusto o una buona idea aumentare le forniture di armi, ma non blocchiamo l’attuazione della decisione dell’Ue al riguardo”, ha spiegato il ministro ungherese degli Esteri, Péter Szijjártó, a margine della riunione (23 gennaio).
Bruxelles lancia consultazione sulla riforma del mercato elettrico
Bruxelles (ANSA) – La Commissione europea ha lanciato una consultazione pubblica sulla riforma dell’assetto mercato Ue dell’elettricità “per proteggere meglio i consumatori dall’eccessiva volatilità dei prezzi, sostenere il loro accesso a energia sicura da fonti pulite e rendere il mercato più resiliente”. La consultazione sarà aperta fino al 13 febbraio. Dopo aver raccolto i pareri delle parti interessate, tra le quali i governi Ue, Bruxelles intende presentare la sua proposta di riforma entro il primo trimestre del 2023. Al centro del dibattito la separazione del prezzo dell’elettricità dal prezzo del gas (decoupling) (23 gennaio).
Inviati Ue e Usa per i Balcani occidentali in Serbia e Kosovo per riavviare il dialogo
Belgrado (ANSA) – Gli inviati di Ue e Usa per i Balcani occidentali, Miroslav Lajcak e Gabriel Escobar, sono in visita oggi a Pristina e Belgrao per una nuova missione diretta a sostenere e riavviare il dialogo, che si tiene sotto l’egida dell’Ue, e accelerare gli sforzi per giungere a un accordo tra i due Paesi. I due inviati, accompagnati dai consiglieri diplomatici dei governi di Germania, Francia e Italia – rispettivamente Jens Ploetner, Emmanuel Bonne e Francesco Maria Talò, hanno incontrato il premier kosovaro Albin Kurti e il presidente serbo Aleksandar Vucic.
In una breve dichiarazione alla stampa, Lajcak ha sottolineato come la creazione della Comunità delle municipalità a maggioranza serba in Kosovo rappresenti un elemento chiave nel negoziato. Il piano di accordo franco-tedesco presentato in settembre è il modo migliore per lo stabilimento di relazioni tra Serbia e Kosovo, ha spiegato l’inviato Ue, sottolineandone l’importanzaanche per l’integrazione europea della regione. “Il nostro lavoro – ha aggiunto – proseguirà senza alcun indugio” (20 gennaio).
Questa raccolta è una selezione editoriale basata sulla copertura europea dell’ANSA. La responsabilità editoriale di questa pubblicazione è dell’ANSA. Viene pubblicata il lunedì e il giovedì.