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Bruxelles ha indicato di aver inviato lettere di messa in mora, primo passo della procedura di infrazione, ai tre paesi, che ora hanno due mesi per rispondere e sanare le carenze segnalate.
In caso di mancata ricezione di una risposta soddisfacente, l’Esecutivo comunitario potrebbe passare alla fase successiva della procedura, consistente nell’invio di un parere motivato, ha indicato la Commissione in un comunicato.
Il fascicolo avviato da Bruxelles si riferisce alla scorretta trasposizione della Direttiva sulle Armi da Fuoco 2021/555, che regola il controllo dell’acquisizione e del possesso di armi da fuoco e prevede norme comuni per armonizzare le legislazioni nazionali, con l’obiettivo di migliorare la sicurezza, facilitare il commercio legale e semplificare le pratiche per utenti come cacciatori e tiratori sportivi.
È una normativa che stabilisce “alti standard di sicurezza e protezione contro atti criminali e traffico illecito di armi da fuoco”, ha sottolineato Bruxelles.
Riguardo alla Germania, la Commissione ha precisato che non ha trasposto correttamente neppure determinate disposizioni della Direttiva 2019/68 sul marchio delle armi da fuoco, né della Direttiva 2019/69 sulle armi di allerta e segnalazione (che sparano solo munizioni a salve o irritanti).
La prima di esse stabilisce norme sul marchio delle armi da fuoco per aumentarne la tracciabilità e facilitare il trasferimento sicuro e il commercio legale di armi da fuoco e componenti essenziali tra paesi, mentre la seconda fissa specifiche tecniche per le armi di allerta e segnalazione per evitare la loro conversione illegale in armi da fuoco letali. (21 novembre)