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Bruxelles (dpa) – Circa due mesi e mezzo dopo l’introduzione di un nuovo sistema di ingresso per i cittadini non appartenenti all’UE, la Commissione europea traccia un bilancio positivo. Finora sono stati scoperti circa 100 casi di frode d’identità grazie al sistema di entrata e uscita (Entry-Exit-System – EES), ha dichiarato l’autorità di Bruxelles. 

Secondo quanto riferito, nel sistema sono stati registrati più di 13,3 milioni di entrate e uscite, di cui il 60 per cento tramite dati biometrici. Fino a metà dicembre sono stati registrati quasi 7.000 rifiuti di ingresso.

Nuovo sistema da metà ottobre

Il commissario europeo per la migrazione Magnus Brunner ha dichiarato che il sistema porta una tecnologia moderna alle frontiere esterne dell’UE, impedisce gli ingressi con documenti falsificati o identità false e supporta le autorità di frontiera nel loro lavoro. «Così sappiamo chi proviene da paesi terzi, quando queste persone entrano in Europa e quando lasciano nuovamente l’UE», ha detto Brunner. Oltre alle consuete informazioni contenute nel passaporto, secondo l’UE le persone in ingresso devono anche fornire e far memorizzare dati biometrici – cioè impronte digitali e immagini del volto.

Dal 12 ottobre la nuova procedura viene introdotta gradualmente ai valichi di frontiera dell’UE. I cittadini non appartenenti all’UE possono registrarsi elettronicamente presso sportelli speciali. Esistono eccezioni, ad esempio, per le persone che possiedono un permesso di soggiorno e hanno un rapporto diretto con un cittadino dell’UE. Per i cittadini tedeschi o i cittadini di altri paesi dell’UE non cambia nulla.

A partire dal 10 aprile 2026 il sistema dovrà funzionare in tutti i punti di passaggio delle frontiere esterne europee. Allora anche il timbro sul passaporto dovrebbe diventare storia. Si è chiaramente nei tempi previsti, ha dichiarato ora la Commissione europea. In Germania l’EES è già utilizzato, ad esempio, negli aeroporti di Francoforte sul Meno, Berlino, Düsseldorf e Monaco. (27 dicembre)