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La Corte di giustizia dell’Unione europea ha stabilito che il Tribunale costituzionale polacco ha violato il diritto dell’Unione non rispettando le sentenze della Corte di giustizia dell’Unione europea. Il Tribunale costituzionale non soddisfa inoltre i requisiti di un tribunale indipendente e imparziale, istituito previamente per legge, a causa di irregolarità nella nomina di tre suoi membri e del presidente.

Nella sua sentenza la Corte di giustizia dell’Unione europea ha accolto integralmente il ricorso della Commissione europea presentato dopo l’emanazione da parte del Tribunale costituzionale di due sentenze che colpivano il primato del diritto dell’Unione sul diritto nazionale nella Comunità.

La Corte di giustizia dell’Unione europea ha constatato inadempienze della Polonia rispetto al diritto dell’Unione europea.

Nella sua sentenza la Corte di giustizia dell’Unione europea ha sottolineato che la Polonia non può invocare la propria identità costituzionale per sottrarsi al rispetto dei valori comuni sanciti all’articolo 2 del Trattato sull’Unione europea, quali lo Stato di diritto, la tutela giurisdizionale effettiva e l’indipendenza del potere giudiziario.

«Questi valori costituiscono infatti il fondamento stesso dell’identità dell’Unione, alla quale la Polonia ha aderito volontariamente. Dopo l’adesione (della Polonia all’Unione europea – PAP) tali valori trovano la loro concreta espressione in obblighi giuridicamente vincolanti, ai quali gli Stati membri non possono sottrarsi» – ha stabilito la Corte di giustizia dell’Unione europea. (18.12.2025)