Berlino (dpa) – L’Unione Europea deve, secondo il parere del presidente del Consiglio europeo António Costa, trarre conseguenze dalla nuova strategia di sicurezza nazionale degli USA. La minaccia di un’ingerenza nella vita politica europea è inaccettabile, ha detto il politico durante una conferenza del Jacques Delors Institute a Parigi. Gli Stati Uniti non possono sostituirsi ai cittadini europei e decidere quali partiti siano buoni e quali cattivi. «Gli alleati non si minacciano a vicenda con ingerenze nella loro vita politica e nelle loro decisioni di politica interna», ha sottolineato.
In risposta alla strategia, secondo la valutazione di Costa, l’UE dovrebbe ora rendersi in modo coerente indipendente dagli USA. Inoltre, si è espresso a favore del fatto che gli europei nel 2027 dovrebbero assumere la guida all’interno della Nato. Tuttavia, non ha spiegato esattamente cosa intenda con ciò.
Critiche anche dalla Germania
Il viceportavoce del governo federale tedesco, Sebastian Hille, ha dichiarato a Berlino che il governo condivide fondamentalmente l’analisi in molti punti. Lo ha motivato con il «pensiero di fondo che dobbiamo concepire la nostra sicurezza in modo ampio». L’Europa e gli USA sono inoltre storicamente, economicamente e culturalmente legati e restano partner. Il governo federale respinge però i toni critici nei confronti dell’UE espressi dal governo del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, ha detto Hille. Le accuse vengono viste più come ideologia che come strategia.
Controversia sulla Russia
La Germania non condivide l’opinione secondo cui la Russia non sarebbe più vista come una minaccia, ha dichiarato Hille espressamente anche a nome del cancelliere federale Friedrich Merz. Piuttosto, rimane la valutazione concorde della Germania e dei suoi partner europei che «la Russia è la più grande minaccia alla stabilità, alla pace e alla libertà in Europa».
Nella sua nuova strategia di sicurezza, gli USA lamentano tra l’altro una perdita di democrazia e di libertà di espressione in Europa. A proposito di migrazione, si afferma che il presunto declino economico dell’Europa sarebbe sovrastato dal pericolo di una «estinzione civilizzatrice». I politici europei vengono accusati dal governo Trump di un atteggiamento di blocco politico nella lotta per la pace con Mosca. Ciò renderebbe più difficile il ripristino della stabilità nel continente.
Il ministro degli Esteri tedesco respinge i consigli degli USA
Dalla Germania e da altri Stati europei erano già arrivate dure critiche. Il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul ha dichiarato, in merito alle critiche sulla libertà di espressione, di «non credere che qualcuno debba darci consigli al riguardo». Norbert Röttgen, politico di politica estera dell’Unione Cristiano-Democratica (CDU), ha dichiarato al Redaktionsnetzwerk Deutschland: «Per la prima volta dalla fine della Seconda guerra mondiale, gli USA non sono più al fianco degli europei».
La presidente dei Verdi Franziska Brantner punta quindi su una cooperazione rafforzata in materia di sicurezza nell’UE: «Chiunque continui ancora a puntare su una sicurezza puramente nazionale invece che europea mette in pericolo la libertà e la sicurezza di tutti noi in Europa», ha dichiarato al gruppo mediatico Funke. La leader della Linke, Ines Schwerdtner, ha chiesto a Berlino un rafforzamento della sovranità europea. «Ciò significa che il governo federale tedesco deve davvero osare anche la rottura con i trumpisti.» (8 dicembre)
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