Bruxelles (ANSA) – L’intenzione di Charles Michel di dimettersi anticipatamente dalla carica di Presidente del Consiglio europeo ha dato il via alle trattative per i posti di vertice dell’Ue, con l’ex primo ministro italiano Mario Draghi indicato da alcuni “come uno dei principali candidati” per succedere a Michel, scrive il Financial Times. “È difficile prevedere la sequenza degli accordi per occupare i posti di vertice dell’Ue, che dipendono anche dall’esito delle elezioni europee”, nota il quotidiano della City di Londra.
“Una fonte vicina a Draghi ha dichiarato che non è in cerca di alcun ruolo di primo piano nel blocco”. “È improbabile che dica di no se glielo si chiede seriamente ma non si farà strada a gomitate”, ha detto all’Ft Nathalie Tocci. Venerdì, a Bruxelles, l’ex presidente del Consiglio italiano “informerà i membri della Commissione” sul lavoro iniziale del rapporto sulla competitività dell’Ue, la cui pubblicazione è prevista dopo le elezioni europee.
Tra gli altri nomi che sono stati ventilati per il posto al Consiglio Europeo, secondo l’Ft, ci sono lo spagnolo Pedro Sánchez e la danese Mette Frederiksen. “A differenza di Draghi, entrambi i leader sono affiliati ai grandi partiti politici europei, un fattore importante nelle nomine dell’Ue. La mancanza di affiliazione partitica di Draghi ‘lo ostacolerà’, ha dichiarato un diplomatico europeo”.
“Se da un lato l’ampio curriculum di Draghi gli garantirebbe una forte presenza al tavolo del vertice, dall’altro le sue posizioni schiette sulle politiche, tra cui l’integrazione fiscale, potrebbero irritare paesi come la Germania, che tradizionalmente hanno una visione opposta”, nota ancora il quotidiano. “‘È troppo politico’, ha dichiarato un funzionario dell’Ue informato sulle discussioni. ‘L’equilibrio [al tavolo del vertice] non è giusto'” (9 gennaio).
Arrestato l’ex ministro dell’Interno, scontro in Polonia
Roma (ANSA) – La polizia polacca ha arrestato l’ex ministro degli Interni Mariusz Kamiński e il suo ex vice Maciej Wąsik condannati a due anni di prigione per abuso di potere in una vicenda che risale al 2007, quando Kaminski era coordinatore dei servizi segreti sotto il governo guidato dal partito conservatore Diritto e Giustizia (PiS). L’arresto è avvenuto all’interno del palazzo presidenziale, dove i due uomini politici avevano cercato e trovato rifugio presso il capo dello Stato, Andrzej Duda, loro alleato politico.
Il presidente aveva concesso loro la grazia nel 2015 ma la Corte Suprema polacca in seguito ha stabilito che si tratta di una grazia non valida, perché concessa mentre i due politici stavano facendo appello contro la loro condanna, confermata con sentenza definitiva lunedì scorso. A loro volta il Tribunale costituzionale e una nuova camera della Corte Suprema, entrambi composti da giudici nominati dal PiS, si sono invece pronunciati a favore della validità della grazia.
Kaminski e Wasik sono stati eletti deputati nelle elezioni dello scorso ottobre che hanno visto il loro partito, il PiS, perdere il potere dopo 8 anni a favore della coalizione pro-Ue guidata da Tusk. Il presidente della Camera bassa del Parlamento ha spiegato che i loro mandati sono stati annullati dopo la sentenza, dando pertanto luce verde all’arresto. Kaminski si è autodefinito “detenuto politico” e ha annunciato di aver iniziato uno sciopero della fame, mentre Duda ha affermato di essere “profondamente scioccato. Non avrò pace – ha detto – finché Kaminski e Wasik non saranno liberi” (10 gennaio).
Bruxelles esamina l’investimento di Microsoft in OpenAI
Bruxelles (ANSA) – La Commissione europea sta verificando se l’investimento di Microsoft in OpenAI possa essere rivedibile ai sensi del regolamento Ue sulle concentrazioni. Lo annuncia l’esecutivo comunitario in una nota. La Commissione inoltre sta esaminando alcuni degli accordi conclusi tra grandi attori del mercato digitale e sviluppatori e fornitori di IA generativa e sta valutando l’impatto di queste partnership sulle dinamiche di mercato.
Sull’intelligenza artificiale la Commissione ha pubblicato oggi due inviti a presentare contributi sulla concorrenza nei mondi virtuali e sull’IA generativa e ha inviato richieste di informazioni a diverse grandi aziende lettori digitali. Tutte le parti interessate sono invitate a condividere la loro esperienza e a fornire feedback sul livello di concorrenza nel contesto dei mondi virtuali e dell’intelligenza artificiale generativa, nonché le loro opinioni su come il diritto della concorrenza può contribuire a garantire che questi nuovi mercati rimangano competitivi.
Palazzo Berlaymont esaminerà attentamente tutti i contributi ricevuti tramite gli inviti a presentare contributi. A seguito di tale revisione, la Commissione potrebbe organizzare un seminario nel secondo trimestre del 2024 per riunire tutte le diverse prospettive emerse dai contributi e continuare questa riflessione (9 gennaio).
Slitta al 29 gennaio la decisione dell’Ue sulle nozze Ita-Lufthansa
Roma/Bruxelles (ANSA) – Bruxelles si prende più tempo per chiudere la prima fase dell’indagine sull’operazione Ita-Lufthansa. Slitta, infatti, dal 15 al 29 gennaio la scadenza entro la quale la Commissione europea prenderà una decisione sulle nozze tra le due compagnie dopo che le parti hanno presentato dei rimedi che devono essere valutati dall’Antitrust Ue.
“Possiamo confermare che le parti hanno presentato impegni”, ha detto un portavoce dell’esecutivo comunitario, precisando che “il termine provvisorio entro il quale la Commissione può prendere una decisione in questo caso è il 29 gennaio”. L’Antitrust europeo dovrà decidere se dare il via libera all’acquisizione di una quota del 41% di Ita Airways attraverso un aumento di capitale di 325 milioni di euro oppure andare avanti con gli approfondimenti e passare così alla fase 2, che prevede altri 90 giorni lavorativi per l’indagine.
Dovesse essere quest’ultimo l’esito, allora si dovrà aspettare fine maggio per conoscere il destino dell’operazione italo-tedesca. Per essere approvati dalla Commissione – secondo quanto filtra da fonti a Bruxelles – gli impegni sull’acquisizione di Ita da parte di Lufthansa devono “essere globali ed efficaci” ed “eliminare” completamente eventuali preoccupazioni in materia di concorrenza e devono poter essere attuati efficacemente in un breve periodo di tempo (9 gennaio).
I serbi di Bosnia celebrano la loro ‘Festa nazionale’
Belgrado (ANSA) – I serbi di Bosnia celebrano oggi la loro Festa nazionale, nel 32/mo anniversario della proclamazione della ‘Republika Srpska’, l’entità a maggioranza serba della Bosnia-Erzegovina (l’altra è la Federazione croato-musulmana), il cui leader Milorad Dodik non nasconde le sue crescenti mire secessioniste. La celebrazione del 9 gennaio, dichiarata a due riprese incostituzionale dall’Alta Corte bosniaca, è stata condannata dall’Alto rappresentante internazionale in Bosnia-Erzegovina Christian Schmidt.
In una intervista alla Afp, Dodik ha detto che i serbi di Bosnia sono “mentalmente integrati” alla Serbia e appoggerebbero volentieri una eventuale proclamazione d’indipendenza della Republika Srpska. “Noi non vogliamo restare qui (nella Bosnia-Erzegovina). Certo, ora facciamo parte della Bosnia-Erzegovina, ma è perché siamo obbligati, non è qualcosa che ci sta bene”, ha detto Dodik che ha ribadito le minacce di secessione nel caso si dovesse accentuare lo scontro con l’Alto rappresentante internazionale.
Dodik, sottoposto a sanzioni da parte di Usa e Gran Bretagna, è sotto processo a Sarajevo per il suo rifiuto di rispettare le decisioni dell’Alto rappresentante e dell’Alta Corte. Il 9 gennaio 1992 i parlamentari di etnia serba ostili all’ipotesi di indipendenza della Bosnia-Erzegovina, proclamarono unilateralmente la ‘Repubblica serba di Bosnia’, un atto di secessione che pochi mesi dopo avrebbe portato allo scoppio del sanguinoso conflitto armato nel Paese balcanico (9 gennaio).
Questa raccolta è una selezione editoriale basata sulla copertura europea dell’ANSA. La responsabilità editoriale di questa pubblicazione è dell’ANSA. Viene pubblicata il lunedì e il giovedì.