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Bologna (ANSA) – Torna la pioggia sull’Emilia-Romagna già duramente colpita dal maltempo nei giorni scorsi e l’emergenza non si ferma: ci sono ancora vaste aree sott’acqua, le frane stanno mettendo in ginocchio l’Appennino e per domani è confermata l’allerta rossa. Le precipitazioni potrebbero far di nuovo innalzare il livello dei fiumi. Non solo: il passaggio delle piene dei fiumi ha ingrossato il fitto reticolo di canali agricoli che continuano ad esondare come in un effetto domino tanto che l’acqua ha allagato una parte consistente della periferia di Ravenna. E si aggrava il bilancio delle vittime. A Faenza la Polizia ha recuperato il corpo di un anziano: il conto complessivo dei morti sale a 14, oltre 15.000 gli sfollati.

Martedì, intanto, è fissato il Consiglio dei ministri che dovrà decretare lo stato di calamità. Il capo della protezione civile Fabrizio Curcio a Bologna ha incontrato le istituzioni per l’istruttoria del provvedimento. A Hiroshima, la premier Giorgia Meloni ha mostrato ai leader del G7 le immagini dell’alluvione. Sempre martedì è in programma un incontro della Regione e delle parti sociali con l’esecutivo per affrontare le questioni più urgenti. “Con il governo – dice il presidente della Regione Stefano Bonaccini – lavoriamo come un sol uomo, perché fra istituzioni è giusto fare così”.

Il Governo porrà all’attenzione della Commissione europea la questione di attivare il fondo di solidarietà europeo. Il Fondo, ha spiegato un portavoce dell’esecutivo comunitario, “non è uno strumento di risposta rapida, ma uno strumento di soccorso post-catastrofe”. E gli Stati membri che desiderano ricevere un sostegno devono presentare domanda entro 12 settimane dalla data del primo danno causato dalla catastrofe. A quel punto lo strumento viene attivato non appena lo Stato membro ha presentato la domanda completa, inclusa una stima dei danni e tutte le informazioni necessarie alla Commissione per completare la sua valutazione.

Quanto vale il territorio devastato dagli allagamenti lo ha ricordato l’assessore regionale all’Economia, Vincenzo Colla: “Un asset di export eccezionale per il Paese, ci sono filiere strategiche, quella dell’ortofrutta, il vino, i surgelati; quell’area fa circa 10 miliardi di export all’anno”. Si parla, quindi, “di un impatto molto importante, però abbiamo messo in fila i bisogni già durante una riunione al ministero della Protezione Civile con tutti i ministri competenti”. Colla rassicura dicendo che il Governo si è impegnato a lavorare “in fretta ai decreti dell’emergenza, al decreto di stanziamento dei ristori per la ricostruzione” (19 maggio).

G7 unito contro Mosca, primo sì di Biden agli F-16

Hiroshima (ANSA) – La Russia deve finire “la sua aggressione in corso e ritirare immediatamente, completamente e incondizionatamente le sue truppe e i suoi equipaggiamenti militari dall’intero territorio dell’Ucraina”. Il messaggio lanciato dai leader del G7 all’indirizzo del Cremlino è netto e la sequenza degli avverbi lascia pochi dubbi interpretativi, a tracciare il miglior viatico per la presenza di persona di Volodymyr Zelensky al summit dei Sette Grandi di Hiroshima, insieme allo scenario sull’addestramento per i caccia militari di quarta generazione, inclusi i caccia F-16.

Dalle discussioni dalla prima giornata di lavori del G7 è emersa l’unità “sul pieno sostegno all’Ucraina fino a quando ce ne sarà bisogno”, ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Perché, ha chiarito il testo della dichiarazione tematica approvata dai leader sulla guerra della Federazione russa, l’aggressione militare di Mosca “costituisce una violazione del diritto internazionale, in particolare della Carta dell’Onu”. Mentre “una pace giusta non può essere realizzata senza il ritiro completo e incondizionato” della Russia dai territori occupati.

A sorpresa Zelensky, sarà domani sera a Hiroshima, in arrivo da Gedda dove ha parlato al summit della Lega Araba su invito del principe ereditario saudita Mohammed bin Salman. “Sfortunatamente nel mondo e anche fra voi ci sono alcuni che hanno chiuso gli occhi di fronte a queste annessioni illegittime”, ha detto Zelensky alla platea, chiedendo ai leader presenti di “guardare con onestà” al conflitto.

Il sostegno incassato dal presidente ucraino a Hiroshima è di ben più ampia portata: il G7 ha concordato nuove sanzioni e linee rosse per “fiaccare la macchina da guerra della Russia”, prendendo di mira “il commercio e l’uso di diamanti estratti, lavorati o prodotti in Russia”, insieme all’impegno con i partner chiave “al fine di garantire l’efficacia dell’attuazione di misure restrittive coordinate, anche attraverso tecnologie di tracciamento”. La stretta colpisce l’elusione delle misure finora adottate, ad esempio, aumentando i controlli sulla vendita di gas e petrolio attraverso Paesi terzi.

Il presidente americano Joe Biden, inoltre, ha informato i leader del G7 che gli Usa sosterranno uno sforzo congiunto con alleati e partner per addestrare i piloti ucraini su velivoli di quarta generazione, compresi gli F-16. Un alto funzionario dell’amministrazione americana ha precisato che la formazione non dovrebbe svolgersi negli Stati Uniti, ma probabilmente tutta in Europa anche con il coinvolgimento di militari statunitensi. In giornata sono arrivati a Hiroshima gli altri ospiti, invitati dalla presidenza di turno nipponica, tra cui il premier indiano Narendra Modi: per Zelensky un’occasione per spiegare il suo piano di pace e strappare una condanna verso l’aggressione russa (19 maggio).

Budapest blocca una tranche da 500 milioni di euro di aiuti militari a Kiev

Bruxelles (ANSA) – L’Ungheria ha bloccato oggi l’erogazione dell’ottava tranche di fondi provenienti dallo European Peace Facility (Epf) per le armi destinate all’Ucraina. Lo fa sapere all’ANSA una fonte informata sui fatti. La tranche ha un valore di 500 milioni e doveva essere erogata il prossimo lunedì. Budapest avrebbe preteso “garanzie” che l’Epf mantenga in futuro il suo orizzonte “globale” e non sia unicamente utilizzato per armare Kiev. L’Epf rimborsa gli Stati membri – di norma al 50% ma non c’è uno standard fisso – che hanno donato materiale bellico all’Ucraina.

“Sarà particolarmente difficile raggiungere un compromesso sulle sanzioni, sull’Epf e sulle misure di sostegno finanziario all’Ucraina”, ha avvertito il capo della diplomazia ungherese, Péter Szijjártó che ha chiesto la rimozione dell’istituto di credito ungherese Otp Bank dalla lista ucraina degli “sponsor internazionali della guerra’. L’Ungheria si è detta anche contraria a misure restrittive nei confronti delle società cinesi che aiutano la Russia, come proposto dalla Commissione europea nell’undicesimo pacchetto di sanzioni contro Mosca (15 maggio).

Le elezioni europee si svolgeranno tra il 6 e il 9 giugno 2024

Le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo si svolgeranno tra il 6 e il 9 giugno del 2024. Foto: Philipp von Ditfurth/dpa

Bruxelles (ANSA) – Le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo si svolgeranno tra il 6 e il 9 giugno del 2024. Questa la decisione confermata oggi dalla riunione dei rappresentanti permanenti dei Paesi membri (Coreper) che ora dovrà solo essere finalizzata in uno dei prossimi Consiglio dell’Ue, probabilmente già il 22-23 maggio prossimo. “È giunto il momento. Di riformare. Di cambiare. Di continuare ad ascoltare, a spiegare e a dare risultati. Per riconquistare il senso di speranza e di possibilità che l’Ue offre. Avete la possibilità di scegliere. Dal 6 al 9 giugno 2024. Votate” ha dichiarato, in un video su twitter, la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola (17 maggio).

Stop di Parigi alla direttiva rinnovabili, l’Ue rinvia l’ok

Bruxelles (ANSA) – Si complica il cammino della direttiva sulle energie rinnovabili. A quanto si apprende da più fonti europee, nel corso della riunione dei Rappresentanti Permanenti Aggiunti (Coreper II) presso l’Ue la Francia e altri paesi membri ‘nuclearisti’ avrebbero espresso forti perplessità sul provvedimento. L’obiettivo sarebbe quello di avere nella direttiva un maggiore riconoscimento delle energie a basso contenuto di carbonio di origine nucleare. La presidenza svedese, di fronte a questo scenario – una riapertura del testo obbligherebbe la direttiva al ritorno al Parlamento europeo – ha optato per rinviare la discussione. Parallelamente sul regolamento Refuel Aviation, altro provvedimento parte del pacchetto Fit for 55 e focalizzato sugli aerei green, ha subito le conseguenze dello stallo. Nella stessa riunione, infatti, la Germania, che sul nucleare guida il fronte opposto a quello francese, ha ribadito la sua posizione di approvare i due testi, insieme, secondo una logica ‘a pacchetto’. L’Italia, in merito alla direttiva rinnovabili, si era detta favorevole al testo presentato dalla presidenza svedese (17 maggio).

Questa raccolta è una selezione editoriale basata sulla copertura europea dell’ANSA. La responsabilità editoriale di questa pubblicazione è dell’ANSA. Viene pubblicata il lunedì e il giovedì.