Bruxelles (ANSA) – Dopo la mancata ratifica a Roma “è impensabile” immaginare un Mes a 19, e senza l’Italia, per il ‘backstop’, il paracadute contro le crisi bancarie che avrebbe dovuto entrare in funzione nell’eurozona con il 2024, con il completamento delle ratifiche. I ministri delle Finanze dell’area euro dovranno però decidere ora se pensare a un “piano B” sul Mes. Lunedì nell’Eurogruppo ne parleranno con il ministro Giancarlo Giorgetti, ha spiegato un alto funzionario europeo in vista della riunione.
“Non faremo pressioni, ma ovviamente aspettiamo con ansia la sua spiegazione del perché ciò è accaduto – ha detto sulla ratifica bocciata dal Parlamento italiano – e sulla possibilità che qualcosa cambi in futuro e questo sarà la base per la valutazione che dovremo fare’. “Tecnicamente è molto difficile separare e procedere con un club più piccolo”, ha spiegato il funzionario sull’ipotesi del Mes a 19.
“Il backstop doveva attivarsi accanto al Fondo unico di risoluzione bancaria e il Fondo unico di risoluzione copre tutta l’unione bancaria. E’ impensabile che il backstop possa essere fornito da un sottoinsieme più piccolo di Paesi. Quindi non penso che sarà in cima alla lista delle opzioni”, ha aggiunto. “Avevamo un ‘piano A’: la domanda ora è se ci atterremo al ‘piano A’ o se prepareremo un ‘piano B'” (11 gennaio).
Draghi, ‘l’economia Ue è indebolita, serve una road map’
Bruxelles (ANSA) – Nell’incontro di oggi con i Commissari europei, Mario Draghi ha proposto un breve inquadramento delle dinamiche che hanno determinato scenari attuali e prospettive per la competitività europea. Di fronte al progressivo indebolimento dell’economia europea si pone la necessità di definire una roadmap ampia e dettagliata, che identifichi chiaramente priorità, linee d’azione e politiche da mettere in atto nei diversi settori, ha spiegato Draghi, sottolineando come il suo report non potrà che essere basato su un’analisi accurata dei dati, frutto di un esercizio il più possibile aperto.
Nella breve introduzione fornita da Draghi al seminario dei commissari, l’ex premier, incaricato da Ursula von der Leyen di stilare il report sulla competitività, ha osservato come, partendo dal 2016, si è assistito a una serie di fatti nuovi e rilevanti per l’Europa negli ambiti più diversi, dall’elezione di Donald Trump all’affacciarsi prepotente della transizione green nell’agenda di governi e organizzazioni, fino allo sviluppo esponenziale dell’intelligenza artificiale.
In questo contesto, ha rilevato Draghi, l’economia europea ha fatto registrare un progressivo indebolimento, perdendo slancio e cedendo centralità nelle catene dell’offerta, a beneficio di altri paesi come Stati Uniti e Cina. La guerra in Ucraina, ha aggiunto l’ex premier, non ha fatto che confermare le fragilità del Vecchio Continente, non solo dal punto di vista economico ma anche in termini di modello geopolitico.
Ne consegue – questo in sostanza il ragionamento di Draghi – la necessità di definire una roadmap ampia e dettagliata, che identifichi chiaramente priorità, linee d’azione e politiche da mettere in atto nei diversi settori. L’individuazione di questi percorsi, ha spiegato, non potrà che essere basata su un’analisi accurata dei dati (12 gennaio).
L’Ue punta a inviare tre navi nel Mar Rosso contro Houthi
Bruxelles (ANSA) – Il Servizio di azione esterna dell’Unione Europea (EEAS) ha presentato la sua proposta di missione blustellata nel Mar Rosso a difesa del commercio internazionale ai 27 Paesi membri dell’Ue, in cui si propone il dislocamento di “almeno tre cacciatorpediniere o fregate antiaeree con capacità multi-missione” per almeno “un anno”. La proposta, presentata prima degli attacchi di Usa e Regno Unito in Yemen, nota che “le dimensioni esatte e la composizione dell’operazione saranno soggette a ulteriori pianificazioni operative” – il dubbio è che la missione Ue, per come è stata concepita, sia nata ‘vecchia’.
“Difficile a dirsi”, commenta un diplomatico. “La sensazione – prosegue – è che i raid di Londra e Washington non risolvano la situazione del tutto e che quindi un impegno dell’Ue si renderà necessario”. La definizione precisa delle regole d’ingaggio e della composizione del contingente è ancora un ‘work in progress’. La nuova missione, stando a quanto illustrato dall’EEAS agli Stati membri, si baserebbe su Agenor, un’operazione di sorveglianza congiunta a guida francese che copre l’intero Golfo, lo Stretto di Hormuz e parte del Mar Arabico e che è composta da nove Paesi europei (Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Italia, Paesi Bassi, Norvegia e Portogallo).
Il prossimo passaggio dovrebbe avvenire al Comitato di Politica e Sicurezza (Cops) di martedì prossimo e poi un secondo avverrà al Consiglio Affari Esteri del 22 gennaio (mentre, per l’ok finale, si dovrà attendere febbraio, sempre al CAE). “Se la regione s’infiamma ulteriormente si potrebbe però accelerare il processo decisionale”, sottolinea una fonte diplomatica (12 gennaio).
Nasce il governo Attal, il partner Séjourné agli Esteri
Bruxelles (ANSA) – Due grandi sorprese e tante polemiche: così si presenta il governo di Gabriel Attal, il premier che sarà più giovane di tutti i suoi ministri. E che avrà il suo partner, Stéphane Séjourné, nel ruolo di ministro degli Esteri. Nessuno si aspettava neppure il ritorno di Rachida Dati, dedita da anni alla politica municipale a Parigi dopo la sua esperienza alla Giustizia con Nicolas Sarkozy, al vertice della Cultura.
Sul governo, dimezzato nel numero a soli 14 ministri, sono subito piovute le osservazioni e le critiche: quasi scomparse le donne, alle quali non è andato neppure uno dei ministeri più importanti. L’esecutivo conta ben 8 ministri di destra, compresa la sorpresa Dati, che è stata immediatamente esclusa dal partito dei Républicains con un comunicato del presidente Eric Ciotti. La decisione viene interpretata come la volontà di inserire una personalità di forte popolarità, anche se controversa.
Negli ultimi anni, sindaca del VII arrondissement di Parigi, si è dedicata ad un duello politico acerrimo contro la sindaca Anne Hidalgo, apertamente ostile al governo. Congedo anche per Catherine Colonna, la ministra degli Esteri che ha lasciato il posto a Séjourné, eurodeputato e capo del partito macroniano di Renaissance oltre che di Renew Europe, il gruppo politico liberale al Parlamento europeo (11 gennaio).
Schinas, ‘Taylor Swift faccia appello al voto ai giovani Ue’
Bruxelles (ANSA) – L’Ue fa appello a Taylor Swift per avvicinare i giovani al voto in occasione delle europee in programma a giugno. “Nessuno è in grado di mobilitare i giovani quanto i giovani. Taylor Swift a settembre ha lanciato un appello sui social media ai giovani americani perché si registrassero per votare. Il giorno dopo il suo post 35.000 giovani americani si erano registrati per votare” ha detto il vice presidente della Commissione europea Margaritis Schinas in conferenza stampa.
“Il prossimo 9 maggio, Giornata dell’Europa, Taylor Swift sarà in concerto a Parigi” ha aggiunto, auspicando che la super star americana “faccia lo stesso appello per i giovani europei” e che “qualcuno del suo team media ci stia seguendo e le trasmetta la nostra richiesta” (10 gennaio).
Questa raccolta è una selezione editoriale basata sulla copertura europea dell’ANSA. La responsabilità editoriale di questa pubblicazione è dell’ANSA. Viene pubblicata il lunedì e il giovedì.