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Bruxelles – Il premier slovacco Robert Fico (Smer-SD) giovedì, durante la riunione del Consiglio europeo a Bruxelles, ha affermato di aver ottenuto che nel comunicato congiunto sull’Ucraina non venisse menzionata la possibilità di “confisca” delle attività congelate della Banca centrale russa per finanziare il cosiddetto prestito di riparazione per Kiev. Lo ha dichiarato in un video sui social media Facebook, informa il corrispondente speciale di TASR.

Robert Fico chiede che “la Commissione europea proponga anche altre opzioni di finanziamento per l’Ucraina nei prossimi due anni”, affermando che la sua proposta è stata accettata. “Qualunque decisione venga presa, voglio che in Slovacchia abbiamo le idee chiare su questo. Il governo che guido non firmerà mai, sottolineo, mai, alcuna garanzia di prestito per l’Ucraina per spese militari. Allo stesso modo, non spenderemo un centesimo del nostro bilancio statale per tale scopo,” ha chiarito Fico. Secondo lui, la Slovacchia è pronta ad aiutare l’Ucraina, ma solo in modo umanitario.

“Il governo che guido non firmerà mai, sottolineo, mai, alcuna garanzia di prestito per l’Ucraina per spese militari.” Robert Fico

Il premier considera un errore che l’iniziativa di utilizzare le attività russe congelate per un prestito all’Ucraina sia emersa pubblicamente prima che la Commissione europea fornisse risposte a tutti i possibili rischi menzionati. Il piano “potrebbe scontrarsi con la realtà e finire in un fallimento” al prossimo Consiglio europeo di dicembre, quando dovrebbe essere presa una decisione,” ha aggiunto.

Secondo lui, i leader dei paesi membri dell’Unione sono consapevoli dei rischi associati all’utilizzo delle attività russe per le esigenze ucraine, i rischi di violazione del diritto internazionale e delle cause legali da parte della Russia, ma soprattutto i rischi di dure ritorsioni russe. Ha ribadito che la Slovacchia non finanzierà mai le spese militari dell’Ucraina e ha ricordato che secondo il piano proposto, l’Ucraina dovrebbe ricevere “soprattutto per spese militari” ulteriori 140 miliardi di euro dall’UE nei prossimi due anni.

“Se utilizzassimo questa somma per aumentare la competitività e allo stesso tempo per ridurre i prezzi elevati dell’energia, tutti noi nell’Unione europea percepiremmo un miglioramento visibile,” ha dichiarato.

La disponibilità dei paesi membri a finanziare le esigenze militari dell’Ucraina direttamente dai bilanci nazionali, secondo le sue parole, sta diminuendo, anche per questo è emersa l’idea di utilizzare le attività russe congelate in tale volume, che potrebbero essere utilizzate come prestito per l’Ucraina, che ovviamente non sarà mai restituito, ma per il quale gli stati membri dell’UE devono garantire. L’Unione, secondo Fico, dovrebbe concentrarsi di più su “un piano di pace realistico per l’Ucraina e come ancora una volta una grande potenza globale promuovere questo piano”. (24 ottobre)